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È saltato l’incontro di ieri tra la Lega Calcio e l’AIC, rinviato ai prossimi giorni. Riunioni intense invece per i vertici dell’Assocalciatori, prima con il consiglio direttivo e poi con i rappresentanti dei giocatori di Serie A

Il mondo del pallone non è esente dalla pandemia di Coronavirus che ha investito l’Italia e il resto del globo, provocando gravi conseguenze sul piano sanitario ed economico. I calciatori di Serie A sono pronti a fare la propria parte, concordando il sì alla sospensione dei pagamenti degli stipendi, fino a quando l’emergenza non sarà conclusa. Un sì tuttavia posto ad una condizione: tutti i club dovranno pagare gli stipendi spettanti fino a febbraio.

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I calciatori hanno poi riferito ai vertici dell’AIC (il presidente Tommasi, il suo vice Calcagno e il direttore generale Grazioli) di essere disponibili a giocare a luglio e ad agosto. Inoltre sono disposti a evolvere in un fondo una parte dei tagli – qualora ci saranno – per aiutare i giocatori di Lega Pro e i dilettanti. Si va dunque verso il congelamento degli stipendi, fermo restando che le società sono libere di trattare direttamente con i propri calciatori alle condizioni che preferiscono, come accaduto per la Juventus. Si attenderà l’incontro tra la Lega Calcio e l’Assocalciatori – che sarebbe dovuto esserci ieri. Intanto domani si dovrebbe svolgere una conference call tra la UEFA e i segretari generali delle 55 federazioni calcistiche associate. C’è ancora da stabilire infatti quale scenari potrebbero profilarsi per i campionati nazionali e le competizioni europee, in un momento in cui il COVID-19 continua a diffondersi in tutto il Pianeta.

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Luigi Ottobre