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MADDALONI- “Il sindaco De Filippo ha poche idee e pure confuse”. “Maddaloni Positiva” boccia, a colpi di matita rossa e blu, nel merito e nel metodo il bando di assegnazione dei buoni spesa.

Angelo Tenneriello

Consigliere Tenneriello nutrite qualche riserva?

Siamo seri. L’amico Andrea De Filippo, sindaco per volontà popolare e “imperatore” della maggioranza arcobaleno, ha steccato. Che brutta figura. Diciamolo chiaramente il bando di assegnazione di “Buoni spesa” ai nuclei familiari in condizioni di disagio economico è semplicemente ridicolo sia dal punto di vista prettamente tecnico che dal punto di vista organizzativo.

In che senso?

Probabilmente l’amministrazione non ha ben compreso la finalità delle somme stanziate dal governo centrale. Vi è la necessità impellente di garantire un pasto a tanti onesti lavoratori che, a causa della pandemia e dei decreti di chiusura totale di tutte le attività, dalla sera al mattino si sono ritrovati senza lavoro o con attività commerciali chiuse. Si tratta nella stragrande maggioranza di casi di persone che mai hanno avuto a che fare con i servizi sociali, che nella propria vita hanno sempre lavorato e che mai hanno chiesto contributi o speculato su povertà di comodo.

E invece?

E invece siamo alle solite. Costantemente impantanati nella palude delle valutazioni. Dove chi è frequentatore dei servizi sociali è preferito. Non si riesce a comprendere che siamo al cospetto di nuove e gravi fragilità che potrebbero diventare drammi ovvero delle situazioni, in alcuni casi, irreversibili. Ripeto: sicuramente l’Amministrazione non ha compreso che per quanto concerne le fasce deboli della società già esiste uno strumento di supporto sociale rappresentato dal reddito di cittadinanza.  Prevedere un bando in cui si parla di redditi passati e che non tenga conto dell’eccezionalità del momento è semplicemente ridicolo. Leggendo il bando si ha la sensazione di partecipare ad un concorso a premi in cui ai più fortunati viene garantito un premio ed in cui l’arbitro ha scelta discrezionale nell’assegnazione dei punti.

L’accusa è sempre la stessa: si finisce per avvantaggiare i soliti noti e gli assidui frequentatori dei Servizi Sociali?

Sicuramente per questa Amministrazione il concetto di dignità e vergogna, che potrebbe manifestarsi in più di un cittadino nel richiedere il contributo, sono concetti sconosciuti ed astratti. Probabilmente si è abituati al povero di professione e ai percettori dell’una tantum mensile.

Un atto di accusa duro. Ma nutrite anche riserve organizzative?

Ma quali riserve. C’è da rimanere sconvolti. Perchè è sconvolgente appare la richiesta di consegna a mano della documentazione riservando l’invio via mail solo a casi eccezionali favorendo quindi l’assembramento di cittadini con potenziale rischio di contagio collettivo. Insomma l’Ente che dovrebbe scoraggiare allo stato attuale il contatto fisico e sociale lo favorisce in nome della “busta della spesa”. Come al solito la montagna ha partorito il topolino.

Redazione