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Abbiamo letto con stupore il documento di Calatia libera consegnato alla stampa nel quale vengono mossi dei rilievi tanto pesanti quanto infondati alla coalizione di centrosinistra. In primo luogo troviamo irrituale usare la stampa per rappresentare problemi che possono nascere in fase di formazione di una coalizione in cui devono convivere sensibilità differenti. Consapevoli delle fisiologiche difficoltà che sarebbero potute nascere in questa fase di amalgama, avevamo convenuto tutti assieme di tenere fuori la stampa nella gestione della dialettica interna per evitare che pagliuzze, o presunte tali, potessero diventare travi agli occhi della città. Calatia libera ha preferito disattendere a questo impegno, lasciandosi andare ad un sensazionalismo che è diventato pane per i tanti sciacalli e i tanti detrattori che ci sono in città e che non aspettano altro per minare l’unico progetto credibile, autorevole che nasce dalla legittimazione delle primarie. Non saranno certo loro a fermare l’ondata di cambiamento che la città ha chiesto con la sua partecipazione il 22 gennaio, non saranno i tentativi goffi di Calatia libera a fornire armi contro di noi. Altro aspetto grave è il mettere in discussione il Partito democratico e la sua lista. Oggi il Partito democratico può contare su candidati qualificati, in grado di declinare il progetto di rinnovamento che il candidato sindaco Razzano ha messo in campo con tutto il centrosinistra, espressione più sana di quella Maddaloni che ha voglia di aprire una nuova stagione e mettere un punto e a capo rispetto al passato. Per usare il lessico di Calatia libera i candidati ci sono, la lista è pronta e sarà sicuramente competitiva nel solco della tradizione del Pd di Maddaloni. Questi chiarimenti erano dovuti alla città. Questa è l’ultima volta che parleremo senza toccare questioni programmatiche che non hanno a che vedere con il futuro di Maddaloni. Quanto a Calatia libera, riteniamo che sia una forza importante della coalizione, dal momento che ha lavorato sin dal primo giorno alla costruzione della coalizione stessa, partecipando al tavolo delle primarie. Oggi però non è il tempo delle schermaglie e delle prese di posizione fini a se stesse. La nostra forza è che tutti abbiamo la stessa dignità nel progetto e, quindi, tutti abbiamo gli stessi doveri rispetto al progetto. E’ il progetto di città la cosa più importante: chi vuole esserci può considerarsi un pilastro al pari degli altri, chi ritiene di dover faro altro è liberissimo. Nessuno può pensare di compromettere o condizionare l’apertura di una nuova stagione a Maddaloni.

La coalizione di centrosinistra con Razzano sindaco

Quanto segue è il comunicato stampa diffuso da Calatia Libera ieri:

La coalizione di centrosinistra a Maddaloni vive un momento di profonda difficoltà e, per il senso di responsabilità che ha sempre contraddistinto la nostra azione politica, ci sentiamo in dovere di porre una questione che, probabilmente, avrebbero dovuto aprire altri. Oggi è il 7 aprile, manca circa un mese alla presentazione delle liste, e tutto ci saremmo aspettati fuorché un immobilismo totale da parte della coalizione che rischia di compromettere il risultato finale delle amministrative. Le elezioni primarie, avrebbero dovuto dare alla coalizione di centrosinistra uno slancio enorme che si sarebbe dovuto tradurre con un entusiasmo diffuso e con iniziative politiche tese a far conoscere alla città il nostro progetto politico. Tutto questo non è avvenuto. Anzi, dal 23 gennaio in poi è cominciata un’involuzione pericolosa della coalizione del centrosinistra che rischia di chiudersi con un’autodistruzione della coalizione stessa. Non ci interessa indicare o individuare colpevoli e responsabili, ma vogliamo raccontare i fatti per fotografare la situazione nella maniera più lucida possibile nella speranza che la lettura dei fatti possa determinare un sussulto d’orgogio. Il Partito democratico, dopo la vittoria delle primarie di Giuseppe Razzano, è letteralmente imploso. Una fetta considerevole del gruppo dirigente ha deciso di intraprendere altri percorsi con quelli che sono rimasti che non hanno avuto la capacità di guidare il processo di costruzione della coalizione, facendo venire meno quel ruolo di guida del centrosinistra e di attrattore dell’opinione pubblica che il Pd ha a livello provinciale, regionale e nazionale. Lo stato di isolamento in cui è piombato il Partito democratico si sostanzia con l’assenza di delegati maddalonesi alla convenzione nazionale. Attenzione, sappiamo benissimo che si tratta di un mero incarico di rappresentanza che, nei fatti, non determina alcuna decisione. La nostra preoccupazione nasce dal fatto che se il Pd maddalonese viene estromesso dalla rappresentanza, figuriamoci se sarà preso in considerazione quando in ballo ci sarà la rappresentatività e la possibilità di determinare scelte per il territorio… Quella che può apparire una vicenda tutta interna, in realtà è un problema che investe tutta la città che oggi non è attratta dal progetto di centrosinistra perché non ne conosce la portata e non ne percepisce la forza innovatrice da cui dovrebbe essere accompagnato. La dimostrazione di tutto ciò è data dal fatto che ancora oggi si contano sulle dita di una mano i candidati che il Pd è pronto a schierare… Una forza come il Partito democratico dovrebbe avere la capacità di costruire più liste con i propri uomini per l’entusiasmo che riesce a sviluppare e, invece, arranca a chiudere la lista ufficiale… E’ grave che non sia stata organizzata una sola iniziativa politica dalle primarie ad oggi. E’ grave che nessuno si sia posto il problema di accompagnare alla vittoria il centrosinistra maddalonese. E’ gravissimo che il candidato sindaco, colui che dovrebbe essere il faro della coalizione, non abbia mosso un dito, non abbia sbattuto i piedi a terra e non abbia fatto sentire la propria voce. La debolezza del Pd ha portato anche Centro democratico, soggetto che ha avuto un ruolo attivo nella costruzione del tavolo delle primarie e nella loro celebrazione a sfilarsi dal centrosinistra in attesa di un chiarimento. Alla luce di questo quadro, e nella speranza che ancora nulla sia perduto, Calatia libera ritiene indispensabile che si apra una discussione seria sullo stato di salute della coalizione, sulle ragioni dello stare insieme e sulla possibilità di adottare contromisure efficaci e veloci per evitare una sconfitta che, altrimenti, appare inevitabile. In attesa che tale chiarimento avvenga, Calatia libera congela la propria posizione all’interno del tavolo del centrosinistra, riservandosi, se non saranno adottate soluzioni rapide e concrete in un tempo utile a poter ancora recuperare lo svantaggio accumulato, di avviare un percorso autonomo.

bocchetti