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“La rifondazione l’abbiamo già fatto quest’anno. Abbiamo cambiato in difesa, a centrocampo. È un cambiamento già in atto che continuerà”. Così parlava Cristiano Giuntoli, direttore sportivo del Napoli, il 2 aprile in un’intervista rilasciata a Sky Sport

Che a Napoli un ciclo si fosse chiuso, con conseguente rivoluzione tecnica, se ne avuto sentore agli inizi della stagione attualmente sospesa, quando prestazioni contraddittorie dei bei auspici agostani hanno condotto ad una crisi di risultati e di obiettivi costati la panchina a Carlo Ancelotti, sostituito da Gennaro Gattuso. Un ciclo figlio di diversi padri, dimensioni e collocazione temporale: nato con Walter Mazzarri, con cui si è cominciato ad annusare dopo anni di oscurità le posizioni di vertice; proseguito con Rafa Benitez, la cui venuta è servita a dare al club partenopeo un tocco d’internazionalità e a cui si devono gli ultimi due trofei inseriti nella non abbondante bacheca azzurra; culminato con Maurizio Sarri, a cui è mancata quella ciliegina chiamata scudetto che avrebbe coronato un quasi decennio di soddisfazione.

Napoli, Giuntoli: “Possibile ridimensionamento, ma lavoriamo per una squadra ad alti livelli”

Sotto la gestione del tecnico spagnolo ex Liverpool e Inter, sono arrivati giocatori che per anni hanno costituito l’ossatura della rosa napoletana. Albiol, Mertens, Callejon, Koulibaly, Ghoulam, – oltre a Higuain e Jorginho – furono chiesti e ottenuti da Benitez. Con Sarri poi sono arrivati Milik e Allan. Infine Fabiàn con Ancelotti. Di questi – tra quelli rimasti – è alta la probabilità che non resti nessuno all’inizio della prossima stagione. Uno scenario che potrebbe coinvolgere anche Mertens, il cui rinnovo sembrava essere cosa fatta dopo l’incontro con De Laurentiis. Tuttavia l’ufficializzazione del prolungamento del contratto non è mai avvenuta – “colpa” anche dell’emergenza Coronavirus che ha bloccato il Paese – e da giorni girano rumors su un possibile ripensamento delle parti.

Oggi, il futuro della Serie A e dell’intero calcio italiano è appeso a ipotesi che cambiano a secondo dell’andamento quotidiano della pandemia sanitaria. L’intenzione dei più è quella di concludere ad ogni costo – giustamente – il campionato. Ripartendo da dove ci si era lasciati, il Napoli ha una distanza dal quarto posto occupato dall’Atalanta di 9 punti, con la squadra di Gasperini che ha anche una partita da recuperare. Conquistare l’accesso alla prossima edizione della Champions League è impresa ardua e la mancata partecipazione all’edizione 2020/21 significa una perdita di introiti di circa 50 milioni di euro. Ragion per cui, abbassamento dei costi – ovvero il monte ingaggi – e cessioni eccellenti sono all’orizzonte. Inoltre occorrerà fare i conti con le conseguenze economiche che il COVID-19 avrà sulle finanze della società.

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“Credo che ci sarà un ridimensionamento, ma penso che i grandi campioni non avranno sconti. Un campione troverà sempre una squadra pronta a dare tanti soldi”

La frase di Giuntoli si rifà alla massima spesso citata da Aurelio De Laurentiis “pagare moneta, vedere cammello“. Disposti a cedere sì – o forse costretti – ma non a svendere. È però la parola ridimensionamento che agita i pensieri dei tifosi partenopei. Le cessioni e gli addii dei big – con conseguente risparmi sugli stipendi e possibili plusvalenze – lasciano immaginare una squadra dalla competitività ridotta. Si opererà sul mercato seguendo la solita filosofia della linea verde che ha visto negli anni arrivare giovani promettenti di qualità poi a Napoli sbocciati. Da Lavezzi ad Hamsik, da Cavani a Mertens, da Jorginho a Koulibaly, da Zielinski a Fabiàn. Con la speranza che il preannunciato ridimensionamento non precluda l’inizio di un nuovo ciclo.

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TUTTI GLI OBIETTIVI DEL NAPOLI PER LA PROSSIMA STAGIONE
Jan Vertonghen, classe 1987, difensore del Tottenham. Valore di mercato: 18 milioni
Kōstas Tsimikas, greco classe 1996, difensore dell’Olympiacos. Valore di mercato: 4.5 milioni
Malang Sarr, francese classe 1999, difensore del Nizza. Valore di mercato: 25 milioni
Junior Firpo, spagnolo classe 1996, difensore del Barcellona. Valore di mercato: 25 milioni
Borna Barisic, crotato classe 1992, difensore dei Glasgow Rangers. Valore di mercato: 3 milioni
Benoît Badiashile, classe 2001, difensore del Monaco. Valore di mercato: 20 milioni
Duje Ćaleta-Car, classe 1996, difensore del Marsiglia. Valore di mercato: 25 milioni
Marc Cucurella, spagnolo classe 1998, difensore/centrocampista del Getafe (di proprietà del Barcellona). Valore di mercato: 20 milioni
Robin Koch, tedesco classe 1996, difensore del Friburgo. Valore di mercato: 18 milioni
Milot Rashica, kosovaro classe 1996, centrocampista del Werder Brema. Valore di mercato: 28 milioni
Jeremie Boga, ivoriano classe 1997, attaccante del Sassuolo. Valore di mercato: 20 milioni
Jean-Philippe Mateta, francese classe 1997, attaccante del Magonza. Valore di mercato: 22 milioni
Sardar Azmoun, iraniano classe 1995, attaccante dello Zenit San Pietroburgo. Valore di mercato: 18 milioni
Luka Jovic, croato classe 1997, attaccante del Real Madrid. Valori di mercato: 40 milioni
Luigi Ottobre