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La fumata bianca c’è stata ed è ormai nota a tutti. Invocata, richiesta, supplicata e finalmente approvata. Dal 27 aprile riaprono bar, ristoranti, pizzerie, pasticcerie, pub e gran parte del comparto “food”, con l’obbligo della sola consegna a domicilio e con orario ridotto. Si rimette in moto il mondo del delivery che nelle ultime stagioni ha visto una impennata di consensi. Una novità apprezzata sempre dal popolo delle APP, pronti ad ordinare cibo da asporto direttamente dallo smartphone ma, che in questa prima parte di “fase 2” avrà il duro compito di sorreggere l’intera ripresa dell’economia di quelle attività con serrande abbassate da oltre 40 giorni. In attesa del 27 aprile, quando i numeri e gli incassi emetteranno sentenze senza grado di appello, abbiamo chiesto qualche opinione ad importanti addetti ai lavori.

Stanno per accendersi macchine e luci della storica Pasticceria “Lombardi” sita in via Forche Caudine a Maddaloni. La squadra diretta dal Maestro Aniello Di Caprio è pronta a rimettersi all’opera per regalare dolcezze e golosità in questo momento difficilissimo. “Rientreremo a ranghi ridotti – esordisce Di Caprio – in quanto le disposizioni di riapertura non ci consentono di richiamare tutti i dipendenti. Per le pasticcerie continua l’agonia ed io stesso ero molto contrario all’apertura. Non vedo vantaggi, non vedo note positive e purtroppo non vedo nemmeno un mercato alternativo per il nostro settore. Dall’inizio della prossima settimana lavoreremo con orario ridotto (dalle 7 alle 14, ndr), senza poter contare su un’offerta strategica come quella della prima colazione e senza il supporto del catering per gli eventi che saranno bloccati ancora per tantissimo tempo. In pratica si riparte con tanti limiti e con una previsione spese/incassi che mette i brividi. C’è un laboratorio da far ripartire e degli investimenti importanti da fare per i rifornimenti di materie prime. Tutto questo per cosa? Lavorare mezza giornata nell’attesa che qualcuno chiami per farsi recapitare dolci a domicilio? Al momento – continua il famoso maestro pasticcere – non nascondo il mio scetticismo su questa ripresa a singhiozzo

Angela Lombardi, autentica maestra in materia di cerimonie ed eventi
  • Quale potrebbe essere una soluzione?

Più che altro mi viene da fare una battuta: costerebbe meno non aprire. Il settore pasticceria senza il supporto di eventi, cerimonie, manifestazioni e senza il rapporto diretto con il pubblico ritorna con un handicap quasi impossibile da colmare. In pratica si sono tagliati i rami migliori dell’albero. Sarebbe servita un poco più di logica. Ne risentirà tantissimo anche la produzione con la proposta dei dolci che inevitabilmente subirà un notevole taglio

  • Nemmeno un aspetto positiva quindi?

A livello personale sicuramente. Ritornare in laboratorio è una cosa che mi rende particolarmente felice. In quelle mura c’è tutta la mia vita, è il luogo dove trascorro gran parte delle mie giornate. Devo dire che durante la quaranta non ho combinato molto, tranne ordinare ricette e fare qualche servizio in casa. Tornare in laboratorio sarà sicuramente una bellissima sensazione, quasi come tornare a respirare

  • I primi dolci che metterà in produzione in questa complicata fase 2?

Certamente sfogliatelle e babà, simboli indiscussi della pasticceria, non solo napoletana, e della tradizione che il popolo ama. Senza dimenticare – conclude il Maestro della Pasticceria “Lombardi” – le mie amate crostatine, uno dei dolci più completi che si possano realizzare, dove è possibile trovare un’esplosione completa di sapori”.

Vincenzo Lombardi