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Continua il nostro viaggio tra alcuni dei più importanti operatori del mondo della ristorazione chiamati a convivere con il post-quarantena. La data del 27 aprile vista come piccola luce in fondo al tunnel, con le riaperture a singhiozzo e la sola consegna a domicilio. Una riapertura invocata a gran voce nella nostra Regione, ultima in ordine di tempo a riaccendere i motori del delivery. Ci spostiamo a Caserta per incontrare uno degli imprenditori più famosi e di successo nella città della Reggia. Un timbro indelebile di casertanità e convivialità. Non a caso, il marchio dei suoi locali, oltre a rappresentare un indiscusso sinonimo di qualità, capeggia da sempre al fianco di Casertana e Juve Caserta, le anime sportive della città. Gaetano Ciontoli festeggia in questo 2020, venti anni di attività scanditi dal crescendo di consensi decretato dalla clientela. Dalla caffetteria alla ristorazione, passando per paninoteca e pizzeria, il tutto accompagnato da una sola religione: prodotti di primissima scelta per la gioia dei palati.

Un compleanno immaginato sicuramente in maniera diversa. Il suo marchio “BarbeQ” (il ristorante di via S. Antonio da Padova, eccitante mix tra vintage e glamour, e il Coffee&Burger di Corso Trieste in tipico stile americano), ha spento luci ed abbassato le serrande dall’inizio di marzo. “Ma non ho mai preso in considerazione l’idea di riaprire il 27 aprile. Questa ordinanza mi sembra una presa in giro per tutti gli operatori del settore che stanno camminando in un vicolo cieco, senza sapere cosa li attende domani e con l’amarezza di non poter dare risposte fiduciose ai dipendenti”.

Dunque, il sapore inconfondibile delle pizze e dei panini di Don Gaetano sarà ancora lontano dalle tavole dei casertani. Il servizio delivery a singhiozzo non convince Ciontoli che nella recente ordinanza della Regione Campania non intravede una possibilità concreta di rilancio dell’economia. Il tutto non risparmiando frecciatine: “Si può andare al panificio, alla pescheria, alla macelleria, ai tabacchi. C’è anche chi, durante le festività pasquali, ha venduto casatielli e pastiere, mentre noi ristoratori siamo visti come pericolosi portatori di virus. Pasticcerie, bar, pizzerie e paninoteche – ribatte il patron di “BarbeQ” – ancora troppo danneggiate rispetto ad altre categorie

  • State pensando a delle contromosse?

Insieme con altri “colleghi” siamo in costante contatto con i vertici di Confesercenti Campania per provare ad imbastire un dialogo più costruttivo con la Regione perché si comprendano le reali difficoltà del nostro settore dove, non dimentichiamolo, ruota circa il 40% dell’occupazione. Diciamo che stiamo cercando di proiettarci già al futuro, a quando ci sarà la riapertura completa con la spada di Damocle deldistanziamento sociale”. Come ci comporteremo? Quando arriverà una comitiva di dieci persone dovremo dividerle all’ingresso?

  • Il “no” al delivery è dovuto anche all’aspetto strettamente economico entrate/uscite?

Non posso nascondere che questo aspetto gioca un ruolo fondamentale nella decisione. Siamo tutti a casa da oltre quaranta giorni. Abbiamo imparato a cucinare, impastare e lievitare. La cucina è diventata l’amica fedele di questo periodo orribile. È diventato il passatempo di tanti bambini. Tranne per poche eccezioni (il sabato ad esempio), una città come Caserta non ha bisogno di tutto questo cibo a domicilio”.

Gaetano Ciontoli, patron del marchio “BarbeQ”
  • La tua grande esperienza, cosa ti fa prevedere per l’immediato futuro?

Al centro di ogni mio progetto c’è sempre stata una sola parola: aggregazione. Luciano De Crescenzo diceva che prendere un caffè con un amico era l’occasione per dirgli:Ti voglio bene”. Oltre ogni discorso tecnico, non riesco ad immaginare una ristorazione fatta di distanziamento, parafiato ed assenza di condivisione. Se permanessero tali disposizioni, penso si andrebbe verso un pericoloso declino. A questo si aggiunge un’altra analisi economica: se in un locale di 50 posti potrebbero accedere solo venti persone, come lieviterebbero i prezzi dei menù? Con un’ Italia alle prese con il lavoro che sta scomparendo, chi potrebbe permettersi anche un semplice panino? Ecco – sottolinea Gaetano Ciontoli – su questi interrogativi bisognerebbe soffermarsi con grande competenza, invece di pensare al delivery di mezza giornata

  • Cosa ti ha tolto il Corona Virus?

La cosa per la quale tutti mi conoscono: il rapporto con la gente, i clienti, le chiacchiere con gli amici. Non ho mai vestito i panni del padrone ma, sempre quelli di una persona di fiducia che attraverso le proposte dei suoi locali ha cercato di creare aggregazione”.  

Vincenzo Lombardi