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Sembra la vigilia di una nuova liberazione. Quasi un 25 aprile settantacinque anni dopo. Il conto alla rovescia che ci porterà al 4 maggio è iniziato già da tempo. Un’attesa quasi spasmodica per l’inizio di quella “Fase 2” che riporterà l’Italia ad allargare i suoi orizzonti 56 giorni dopo il lockdown dell’8 marzo. Con il massimo rispetto per la triste situazione economica e le tante realtà al collasso, abbiamo cercato di capire cosa potrebbe succedere dal punto di vista medico-sanitario. Il 4 maggio segnerà la riapertura di numerose attività, fabbriche, trasporti, negozi. Ci sarà maggiore possibilità di spostarsi e di incontrare i famosi congiunti. Dunque, il peggio è alle spalle?

Non la pensa esattamente così il dott. Stefano Piccolo, pediatra maddalonese, professionista stimatissimo ed apprezzato, impegnato sin dalla prima ora nella lotta al Corona Virus sia dal punto di vista medico che sociale (LEGGI SERVIZIO SU ULTIMA INIZIATIVA). Il dottore non usa mezzi termini: per lui le maglie della libertà si stanno allargando in metto anticipo. “Una “fase 2” arrivata troppo presto, bisognava stringere ancora un poco la cinghia. Si sarebbero levati cori altissimi di protesta, peggio di quelli che stiamo ascoltando in queste ore per le numerose attività commerciali ancora con le serrande abbassate ma, ne avrebbe guadagnato sicuramente la nostra salute. La lotta al COVID – afferma il dott. Piccolo – deve essere sempre scandita dai numeri, non da altre esigenze. Da un mio modesto studio credo ci siano ancora cinquecentomila casi “sospesi” sul territorio nazionale. Io stesso conosco persone che da oltre venti giorni stanno aspettando l’esito di un tampone dopo aver avuto picchi di influenza. Persone che non sanno se sono state colpite dal Corona Virus. Parliamo di fonti di contagio fantasma e per questo ancora più pericolose

  • Secondo lei come bisognava agire?

Semplicemente facendo capire che la “fase 2” non è una liberalizzazione. Se non si rispettano le regole e si insiste con pugno di ferro sul distanziamento sociale tra poco più di un mese si potrebbe verificare una consistente ripresa dei casi. L’ormai famoso “4 Maggio” doveva essere utilizzato per proseguire sulla scia della prima fase. Credo che il Governo abbia avuto timore di optare per un nuovo lockdown. Un timore giustificato da una situazione economica diventata drammatica che, speriamo, non debba farci fare un passo indietro in questa strenua lotta al virus”.

Il dott. Stefano Piccolo, dal primo minuto in campo nella lotta al COVID-19
  • Tutti dicono che ha la fase uno ha dato ottimi risultati e che gli italiani hanno dimostrato un esemplare rispetto delle regole

Anche in questo caso ho delle piccole perplessità. Avrei adottato in “toto” il sistema cinese. 14 giorni di CHIUSURA TOTALE con esercito in strada. Oggi avremmo potuto contare risultati davvero straordinari”.

  • Quando potremmo virare sull’ottimismo?

La teoria medico scientifica è semplicissima: la pandemia termina quando passano il doppio dei giorni dall’incubazione del virus. Il COVID-19 – precisa il pediatra – ha quattordici giorni di incubazione, quando arriveremo a 28 giorni consecutivi a “contagio zero” potremmo tirare un grande sospiro di sollievo”.

Vincenzo Lombardi