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Poco più di due mesi fa il calcio dilettanti disputata la sua ultima gara ufficiale. Ovviamente nessuno poteva immaginare quello che stava per accadere, l’inizio di una delle pagine più buie dello sport con campionati, competizioni, discipline ed atleti passati in meno di una settimana dall’ardore dell’agonismo al più brusco degli stop. Il calcio dilettanti, in particolare, stava per entrare nella sua fase clou, quella più attesa e viva, quella che avrebbe portato ai verdetti finali. L’ultima immagine di calcio giocato per quanto riguarda la Maddalonese è scolpita nella memoria: domenica 1° marzo, stadio “Papa” di Cardito, big match con la Boys Caivanese con le due compagini distanziate di un solo punto in classifica. Oltre duemila persone sugli spalti, bellissima giornata di calcio e fair play. Partita combattutissima e tirata, con i padroni di casa che sbagliano un calcio di rigore e i granata che strappono un punto preziosissimo per l’ultimo chilometro della regular season. Le due squadre che salutano il pubblico e si abbracciano in mezzo al campo sono l’ultima istantanea di una stagione con un futuro sempre più nebuloso. Anche le ultime dichiarazioni del Ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, non lasciamo sperare in nulla di positivo per la ripresa del calcio dilettanti.

Dicembre 2019: la Maddalonese festeggia di 100 anni di storia (foto Cicchella)

Tantissimo il rammarico in casa Maddalonese, con la squadra cara al presidente Maurizio Verdicchio protagonista di un ottimo campionato e di ventiquattro giornate condotte saldamente al secondo posto dietro la corazzata Real Agro Aversa. Una Maddalonese che ha letteralmente visto interrompersi sul più bello una cavalcata che aveva un unico obiettivo: il ritorno in Eccellenza. “Ci manca tutto del calcio, del nostro ambiente, di quelle abitudini che fanno parte del tuo quotidiano. Le prime settimane – esordisce l’allenatore granata Francesco Portonesiamo rimasti attaccati alla speranza che qualcosa si potesse recuperare, adesso, ne sentiamo tremendamente l’assenza. Una vita sui campi, a contatto con compagni, avversari, tifosi, non si può cancellare in due mesi. Gli spogliatoi sono da sempre la mia vera casa e questa assenza si sta rilevando davvero dura. Diciamo che questo primo anno da allenatore lo immaginavo in maniera diversa. Stavo vivendo delle belle soddisfazioni in una piazza splendida come Maddaloni e questo stop forzato sta facendo svanire tutta l’alchimia che avevamo iniziato a costruire lo scorso agosto”.

L’allenatore della Maddalonese, Francesco Portone

Oltre alle considerazioni personali, mister Ciccio Portone si sofferma anche sulla situazione generale che ha creato tante difficoltà all’interno del sistema: “L’amarezza più grande riguarda ovviamente le società che hanno messo a disposizione capitali e passione per affrontare il campionato. Tutte le squadre, in base agli obiettivi da raggiungere, hanno fatto dei grandi sacrifici che al momento sono persi. La Maddalonese, in particolare, vede svanire degli investimenti importanti affrontati per il torneo di Promozione. Per non parlare di un altro aspetto economico legato ai compensi di tantissimi calciatori e allenatori che hanno nel calcio dilettanti la loro unica fonte di sostentamento”.

Il mister dei granata conclude le sue riflessioni cercando di guardare al futuro dando una risposta alla domanda chiave che avvolge il mondo del calcio: se, come pare sia probabile, non si scenderà più in campo, cosa ne sarà di classifiche e verdetti? “Inutile sottolineare che la salute e la salvaguardia degli atleti sono la priorità assoluta, non si può certo rischiare una tragedia. Di questo ne parlo ogni settimana con i miei ragazzi con i quali continuo ad avere un rapporto costante grazie all’ausilio della tecnologia. Da uomo di sport, però, non c’è cosa più brutta di vedere un verdetto non emesso dal campo. Sarebbe bello se si riuscisse a trovare una soluzione soprattutto per rispettare tutti quei presidenti che mantengono in vita il calcio dilettanti. Per quanto concerne il nostro campionato – conclude mister Portone – mi piacerebbe che si premiasse con il salto di categoria le prime classificate dei gironi che meritano certamente questo traguardo. Per le altre vorrei che fosse il campo a parlare con dei playoff “corti” che potessero esprimere il classico responso sportivo. La Maddalonese? I numeri parlano chiaro. Sette mesi al secondo posto, stavamo preparando l’attacco finale all’Eccellenza. L’ipotesi ripescaggio è sicuramente plausibile ma, quanto mi sarebbe piaciuto conquistarla sul campo…”        

Vincenzo Lombardi