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In vista delle primarie di domenica 30 aprile, nella serata di ieri iscritti e simpatizzanti del Partito Democratico si sono raccolti davanti alle TV per assistere al confronto tra gli aspiranti segretari Matteo Renzi, Andrea Orlando e Michele Emiliano, trasmesso da SkyTg24.
Un confronto pacato nei termini, ma serrato nei contenuti, che ha visto emergere numerose divergenze di vedute tra i tre candidati. Il mattatore della serata è stato Michele Emiliano che, nonostante costretto alla sedia a rotelle per l’infortunio occorsogli nei giorni scorsi, ha più volte pungolato in maniera decisa Matteo Renzi. Secondo un sondaggio dell’agenzia AGI è stato proprio il Presidente della Regione Puglia ad aggiudicarsi il confronto, convincendo il 38,47% dei telespettatori, con l’ex Presidente del Consiglio fermo al 36,11. Più staccato Andrea Orlando al 25,42%.
Tra i più attenti telespettatori della federazione casertana del PD sicuramente il maddalonese Angelo Campolattano, sostenitore della mozione di Michele Emiliano e probabile membro dell’assemblea nazionale qualora a spuntarla il 30 aprile dovesse essere proprio quest’ultimo. “I sondaggi successivi al dibattito ci spiegano, forse meglio di qualsiasi altro elemento, le ragioni per le quali Renzi ha fino ad ora evitato il più possibile di confrontarsi in maniera diretta con i suoi competitor – commenta il dirigente dei democratici maddalonesi-. L’Italia ha bisogno di un Partito Democratico nuovo, che sia capace di garantire un sistema di selezione della classe dirigente che Renzi non è riuscito ad adottare: il PD deve tornare ad essere il partito della comunità e dei valori condivisi, e non quello dei commissariamenti a pioggia che non fanno altro che danneggiare le federazioni e ed i circoli cittadini”.
Le divergenze tra i candidati si sono accentuate sugli ormai famosi “80 euro”. Campolattano, nominato subcommissario del circolo maddalonese dall’on. Pina Picierno, a riguardo la pensa così: “Sostengo con il massimo impegno possibile la mozione di Emiliano anche perché ha ragione quando dice che Renzi pensa di risolvere i problemi con i bonus e non con i diritti. Il partito ed il Paese non hanno bisogno di contentini e slogan, serve una politica improntata seriamente ad una più equa redistribuzione della ricchezza”.
bocchetti