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MADDALONI- La conflittualità è contagiosa. A Maddaloni, dopo il Pd, tocca al Movimento Cinque Stelle locale fare i conti con il dissenso interno. Per una strada coincidenza, i grillini locali stanno vivendo (in forme diverse) il medesimo travaglio che ha tormentato il Pd negli ultimi tre anni. Insomma, si vive da separati in casa. Alcuni grillini della prima ora, pur non definendosi “scissionisti” e tantomeno “dissidenti”, si dichiarano attivisti in pausa di riflessione o in “anno sabbatico”. Si rivedono e sostengono, a spada tratta, la linea politica nazionale ma prendono le distanze dai quadri locali. Ad esprimere questo stato di cose, che è anche uno stato d’animo, è Giulio Carfora già candidato a sindaco nel 2017.

Giulio Carfora

Dopo la valanga di voti del 2018 (alle politiche ndr) è arrivato il tempo del conflitto aperto e della presa di distanze?

Personalmente, non mi rivedo più nell’attuale corso politico o in questa fase gestionale. Sono grillino e resto attivista del M5S. Ma mi sento distinto e distante da tutto ciò che il movimento fa; da come agisce e opera sul territorio. Un bilancio di quanto prodotto è doveroso verso noi stessi e verso gli elettori.

Stiamo parlando di una scissione?

Ma quale scissione. Stiamo parlando di una riflessione politica attenta su quanto sta accadendo. Personalmente mi sono allontanato dal gruppo locale. Credo che sia uno stato d’animo e un atteggiamento non solo personale. Anche se posso parlare di me. Diciamo che sono alle prese con una valutazione attenta di quello che il movimento potrebbe o dovrebbe essere, e che non è.

Perchè cosa manca?

Iniziativa politica. Distinzione netta e chiara su alcune battaglie che sono fondanti e fondative del movimento. Appiattirsi sulle dinamiche e i tempi istituzionali, lasciarsi imporre i tempi dall’amministrazione o confondersi sempre con le opposizioni, è incompatibile con la natura di un movimento che esiste perchè vive tra la gente e con la gente.

Insomma, dentro ma fuori dal palazzo come direbbe Pasolini?

Stare solo nel palazzo significa non essere più un movimento.

Ma c’è anche un problema sulle candidature alle regionali e sui criteri di selezione dei candidati?

Anche, è inutile nasconderselo. Diciamo che stanno accadendo tante cose, anzi troppe e non solo a livello locale, che impongono ripeto una riflessione seria. Ma il Movimento è la mia casa. Essendo in pausa di riflessione preferisco non frequentare le strutture territoriali. Sono in anno sabbatico, questo rende meglio la mia posizione, che poi non è solo la mia.

Redazione