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Dopo le reazioni di numerose società nei confronti di un protocollo definito inaccettabile, arriva l’ok da parte del CTS alle modifiche richieste

Ci si poteva arrivare prima, con un piano principale e uno di riserva, senza allungare inutilmente i tempi, delineando fin da subito linee guida frutto sì della giusta prudenza ma anche delle mediazione tra le parti. E invece si è proceduto tra passi in avanti e indietro, fino ad arrivare a stilare un protocollo che finalmente farà ripartire i tanti attesi allenamenti di squadra. E che pone le basi per una possibile ripresa della Serie A.

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IL PROTOCOLLO, LE TAPPE

Tutto era cominciato quando la FIGC ha redatto il protocollo che avrebbe dovuto contenere le misure da seguire per dare modo ai calciatori di riprendere gli allenamenti, dando vita ad una nuova preparazione atletica in vista di una possibile ripresa del campionato. Un protocollo che non è stato ritenuto idoneo dal Comitato Tecnico Scientifico, che ha chiesto di integrarlo con nuove misure. Integrazioni accettate dalla stessa Federcalcio e che avrebbero consentito ai club di cominciare ad allenarsi in ritiro per 15 giorni a partire dallo scorso 18 maggio.

A tre giorni dalla ripartenza, ecco la reazione della maggioranza dei club che hanno ritenuto insostenibile il protocollo: le principali critiche mosse dalle società hanno riguardato le difficoltà logistiche (non tutte dispongono di strutture private), le troppe responsabilità sui medici sociali, la quarantena per l’intero gruppo squadra in caso di un soggetto trovato positivo al Covid-19, la presenza di lacune per quanto riguarda gli allenamenti collettivi e il ritiro isolato troppo lungo. Il tutto ha spinto la Lega Serie A e la FIGC a scrivere un nuovo protocollo che ha ricevuto l’ok dal CTS.

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LE MODIFICHE

Il nuovo protocollo esclude il ritiro obbligatorio di 15 giorni per l’intero gruppo squadra. I calciatori saranno soggetti a regolari tamponi e qualora un soggetto risultasse positivo al Covid-19, sarà posto in isolamento presso la sua abitazione, mentre il resto del gruppo, potrà continuare ad allenarsi, ma in quel caso dovrebbe scattare il ritiro obbligatorio. In questo modo si potrà evitare che al primo contagiato si metta una pietra definitiva sulla ripresa della Serie A.

Un assist arriva anche dalla UEFA. Nelle settimane precedenti il massimo organo calcistico europea aveva imposto il 25 maggio come termine entro il quale ciascuna Lega avrebbe dovuto presentare il piano di svolgimento delle restanti partite di campionato. Ora la deadline è stata spostata al 17 giugno, giorno in cui si riunirà il Comitato Esecutivo Uefa.

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SPAFAFORA: “A FINE MAGGIO SI DECIDE, NON SONO NEMICO DEL CALCIO”

“L’ok al protocollo mi sembra un’ottima notizia: finalmente gli allenamenti potranno riprendere, sono state fatte valutazioni molto puntuali e la FIGC si è mostrata disponibile a rivedere la prima proposta. L’Italia riparte, è giusto che riparta anche il calcio. Sarebbe stato più facile fare come la Francia, e dire che il campionato era finito. Sono stato dipinto come il nemico del calcio, all’inizio mi ha dato fastidio, ora mi fa sorridere”. Così il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora.

“Ho convocato poco fa una riunione per il 28 maggio alle 15 con il presidente della FIGC Gravina e della Lega Serie A Dal Pino, con tutte le altre componenti perché credo che saremo nelle condizioni di avere tutti i dati a disposizione, anche in base all’evoluzione dell’emergenza sanitaria, per potere insieme decidere la data, ovvero se e quando ripartirà il campionato. Dal Comitato Tecnico Scientifico sono arrivati dei chiarimenti per la Federcalcio. Si raccomanda che la necessità di intensificare il numero dei tamponi da effettuare non vada a incidere sulla disponibilità stessa dei test.

Ho trovato molto fastidioso ricevere forti pressioni perché si tornasse a giocare quando in Italia registravamo ogni giorni migliaia di ricoveri in terapia intensiva. Ora che la situazione è diversa, è giusto che il calcio riparta”. E sull’ipotesi play off: “Il format lo decidono le federazioni, la cosa importante sia iniziare il campionato, se si inizia, per concluderlo. Tutte le soluzioni che possano permetterlo sono importanti”.

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Luigi Ottobre