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Consueto appuntamento del lunedì con il programma in onda su Rai 3 alle 21.20

Questa volta al centro delle inchieste condotte da “Report” c’è la sanità della Regione governata da Vincenzo De Luca. Il programma condotto da Sigfrido Ranucci andrà in onda con un servizio intitolato “Lo sceriffo si è fermato a Eboli“. S’indagherà sulla gestione della sanità da parte del presidente campano in questi ultimi mesi segnati dall’emergenza sanitaria.

“In Campania il Covid-19 sembra essere stato ormai debellato, grazie alla politica di tolleranza zero dello sceriffo Vincenzo De Luca. E infatti il governatore durante l’emergenza ha visto schizzare alle stelle il suo consenso e i suoi numeri sui social, con le nuove elezioni regionali all’orizzonte. Ma fu vera gloria? E come è stata gestita l’emergenza? Il viaggio di Report nella sanità campana racconta di inefficienze pubbliche e vantaggi privati”. Così anticipa Report sul proprio sito.

In anteprima la pagina Facebook del programma Rai ha mostrato due video

In uno si parla di una ditta che ha svolto dei lavori in un ospedale dell’Asl Napoli 1: quest’ultima è a rischio scioglimento a causa di presunte infiltrazioni camorristiche. “Secondo i magistrati una ditta che lavorava alla manutenzione di un Ospedale dell’Asl 1 di Napoli avrebbe mandato i suoi operai a ristrutturare gratis l’abitazione privata del direttore Ciro Verdoliva e un condominio di cui sarebbe stato amministratore: la testimonianza di uno dei lavoratori“.

Nell’altro s’indaga sulla gestione del Coronavirus a Salerno, città di De Luca, nella quale in piena pandemia un ospedale decide di trasferire l’intero reparto Covid-19 in una struttura a 5 chilometri di distanza

All’inizio di marzo mi chiedono di tornare a lavoro nonostante fossi in pensione“, sono le parole dell’infettivologo Luigi Greco intervistato da Report. “Ho firmato il contratto senza leggere le carte. Il nostro obiettivo era stabilizzare i pazienti. Poi a Pasqua hanno spostato i pazienti in un reparto non attrezzato e senza rianimatori. Ho scritto una lettera contestando questo provvedimento e dicendo che l’Asl era inidonea. Mi hanno detto che non approvavano le mie contestazioni. Dopo tre ore mi è arrivata una telefonata che ero stato licenziato“. 

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Luigi Ottobre