00 2 min 4 anni

Illustre Signor Prefetto,
Le scrivo come parlamentare del territorio e membro della Commissione Ecomafie presso la Camera dei Deputati , per porre alla Sua attenzione un evento che si verificò a Luglio 2017. Il 27 luglio di quell’anno, durante la processione della Madonna delle Grazie, ci fu un avvenimento inconsueto, infatti il solito percorso della processione subì una deviazione, per
fermarsi nella stradina in cui abitava il boss Michele Maravita. Le immagini dell’ inchino della Madonna delle Grazie davanti la casa del boss furono mandate da alcuni programmi televisivi oltre che sulla stampa. Quel giorno erano presenti sia il sindaco di Caserta, Carlo Marino, sia il parroco della frazione di Santa Barbara. Questa fermata “particolare” sembrò non destare alcuna reazione negli istanti successivi, nemmeno nelle autorità presenti . Tutto ciò mi ha lasciato e mi lascia tutt’ora basito: silenzio da parte delle istituzioni locali e silenzio da parte della Chiesa. Per l’inchino ci fu una cospicua offerta. Le chiedo, pertanto, Signor Prefetto, di poter fare luce riguardo l’accaduto in oggetto soprattutto per capire come mai un fatto tanto grave sia caduto nell’oblio o passato del tutto inosservato. Sarebbe opportuno capire se il parroco di allora fosse a conoscenza di quanto

sarebbe di lì a poco avvenuto e perché lo stesso Sindaco non abbia mai fatto chiarezza sull’episodio e sul suo atteggiamento. Nella nostra terra, purtroppo passata da Campania Felix a Terra dei fuochi, i danni causati dalla criminalità organizzata sono particolarmente estesi e radicati.
Io, come Lei, sono un promotore e difensore della legalità e per quanto mi è possibile, cerco di difendere la mia terra, di denunciare i malavitosi e ostacolare i loro vili progetti di morte.
RingraziandoLa per la cortese attenzione e la disponibilità, certo di un Suo riscontro, porgo
distinti saluti.

Redazione