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MADDALONI- Un silenzio assordante. Il peggiore epilogo possibile per uno stabilimento che ha segnato, nel bene e nel male, la storia occupazionale del territorio e che ha diviso molto. Le parole lavoro, sviluppo, occupazione sono state cancellate dalle agende politiche, istituzionali, amministrative. Sostituite da reddito di cittadinanza, buoni spesa, pacchi alimentari. Ma la realtà non si cancella perchè è l’anno più lungo per la «Maddaloni Cementi srl». Sono arrivate ancora una proroga per l’«esodo incentivato volontario» e una proroga aggiuntiva pure per la cassa integrazione presso lo stabilimento interamente controllato dalla «Colacem spa». Dopo l’accordo sulla cassa integrazione a rotazione per l’intero organico (81 unità su 84) per stato di «crisi aziendale» (durata tutto il 2019), adesso è sopraggiunto un provvedimento aggiuntivo, per 40 delle 50 maestranze rimaste, operativa fino alla finestra temporale di fine settembre. Prorogato, anche il percorso di esodo occupazionale, da Maddaloni verso gli stabilimenti del gruppo di Varese, Arezzo e Gubbio, che ha portato alla ricollocazione-assunzione  di circa 40 unità. Continua pure la mobilitazione,dei sindacati e della Rsu aziendale, per la  ristrutturazione non traumatica dell’azienda. E’ un momento cruciale di passaggio verso un futuro tutto da costruire.

Redazione