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MADDALONI- La notizia è arrivata via whatsapp. Da una parte l’on. Antonio Del Monaco dall’altra Salvatore Buonomo, neo responsabile del Segretariato regionale delle Soprintendenze. In mezzo, un messaggio: c’è stata l’approvazione, poi sarà formalizzata.

on. Antonio Del Monaco

On. Del Monaco, che trattativa è stata questa del Ponte Vapore? Andiamo un pochino dietro le quinte e ben oltre le dichiarazioni di facciata?

E’ stata una trattativa difficile perchè le procedure autorizzative non sono state mai lineari. C’è stato un lungo percorso e molti sono stati gli ostacoli superati. In concreto, è dall’ottobre del 2019 che esiste una interlocuzione costante con la Soprintendenza prima per arrivare a formalizzare la richiesta di sopralluogo, poi per ottenere l’accesso alla piattaforma digitale e infine per arrivare a fare veramente il sopralluogo. Poi è arrivata pure la pandemia a scompaginare il calendario.

Ma il comune di Maddaloni ha rimediato l’ennesima brutta figura. Da questa storia, vista dietro le quinte, ne esce con le ossa rotte?

Pensiamo al risultato. Anzi., pensiamo ai risultati centrati che sono stati due e tutti e due inattesi.

Quali?

Era inatteso un intervento di adeguamento infrastrutturale che comportasse addirittura la sostituzione integralmente finanziata da Rfi. E non era scontato nemmeno il placet della Soprintendenza all’abbattimento.

Si ma il comune ne esce con le ossa rotte. Sei mesi per ottenere iscriversi alla piattaforma digitale ministeriale è una figuraccia. o No?

Ci sono stati degli iter amministrativi tormentati ma è ora di guardare avanti.

Si ma se il comune e l’Ufficio tecnico fossero stati all’altezza e competenti, ora i lavori sarebbero quasi in fase di ultimazione. O no?

Si certo, ma è vero pure che l’intero settore dei beni culturali ha subito negli anni una serie di riforme radicali. Nonostante le tribolazioni, oggi finalmente, il comune è accreditato sulla piattaforma del ministero. E’ stato una specie di sofferto battesimo dell’innovazione: da ora in poi tutti i futuri interventi, su opere più vecchie di 75 anni, saranno certamente più celeri. E questa è una riforma amministrativa che sarà molto utile nel futuro. Battere le strade dell’innovazione impone sempre lo scotto dell’addestramento a nuove procedure.

Non crede che questa vicenda poteva essere gestita meglio e in tempi molto più rapidi?

Si può sempre fare meglio. Abbiamo scontato oggettive carenze amministrative. Ma, ad onore del vero, le Ctu sulla pericolosità del ponte sono datate 2012. Quindi le lacune e le omissioni sono di lunga data. E anche inspiegabili. Tanto che c’è voluto il solito intervento della magistratura per smuovere le acque stagnanti e chi non voleva vedere. E questo la dice lunga. Comunque, è stata colta un’occasione unica che permette al territorio di avviare un’adeguamento infrastrutturale importante. Alla fine, chiacchiericcio a parte, contano solo i risultati.

Messe in moto le carte, quale è il prossimo risultato da centrare?

Premesso che la fase progettuale e finanziaria non si è mai fermata, il primo obiettivo è approdare in tempi certi agli espropri propedeutici e all’apertura del cantiere. E ancora prima, ottenere che gli atti di oggi siano formalizzati il più presto possibile. E adesso la posso fare io una domanda?

Prego…

Credete che questa vicenda possa essere gestita meglio? Rispondo: si se si danno risposte certe e vincolanti, tempi di intervento celeri, coinvolgendo la gente avendo, insomma, quel coraggio di fare scelte, in materia di viabilità alternativa e di viabilità rionale che fino ad oggi non ci sono state.

Redazione