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MADDALONI- E De Filippo cala l’asso. Può piacere o non piacere. Si può essere d’accordo o non essere d’accordo. Si possono avere anche idee diverse in materia di chiusura del ciclo dei rifiuti. Ma c’è un evento incontestabile: è stato lanciato un sasso nella palude delle eterne e inutili riunioni delle commissioni regionali, nello stagno del dibattito stantio degli ambientalisti del fine settimana sempre uguale a se stesso da 25 anni. «Ci candidiamo ad ospitare il biodigestore della conurbazione casertana». Non è un annuncio ma la convizione del sindaco Andrea De Filippo legittimato dal voto favorevole del Consiglio Comunale.

Andrea De Filippo

Ma è una proposta o una provocazione in questa fase in cui si discute animatamente di bidigestore?

Sono assolutamente estraneo a certi dibattiti. Il mio è un ragionamento fondato su dati oggettivi e progettuali incontestabili. E’ tutto agli atti del Consiglio Comunale. Inoltre, è da oltre un decennio che questo territorio ha formulato in vario modo la sua candidatura. Al momento, io formulo un interrogativo.

Quale?

Esiste un sito più idoneo, più protetto, più adeguato di quello che propone il comune di Maddaloni?

La risposta è?

La risposta è non ne esiste uno. Dico in sintesi: non esiste nessuna progetto, nessun impianto, nessun intrevtno per la chiusura del ciclo dei rifiuti che può essere ospistato in un sito più idoeno di quello che offriamo noi.

Entriamo nel dettaglio…

Abbiamo individuato un’area al confine con località Pantano. Non più di un chilometro e mezzo dalle ciminiere del termovalorizzatore e a più di due chilometri dalle prime case sparse. L’area è già vocata e attrezzata per strutture industriali e produttive. L’impianto potrebbe sorgere oltre il perimetro dello scalo merci Maddaloni-Marcianise lungo il confine con Acerra.

Stiamo parlando dell’area del termovalorizzatore?

Se quell’area è idonea per il termovalorizzatore perchè non lo sarebbe su un impianto enormemente più piccolo e meno impattante?

Ma questa è un’altra domanda?

Non è la costatazione retorica di una verità lampante. E’ questa la zona più utile allo scopo. Stiamo parlando di un’area priva di vincoli paesaggistici e idrogeologici, servita dalle infrastrutture (strade, autostrade, ferrovie) e dai sistemi di monitoraggio del termovalorizzatore.

Ci sta dicendo che Maddaloni è un caso a parte nel panorama provinciale. tutti lottano contro i biodigestori e qui esiste l’unico sito adatto?

Non lo dico io è nei fatti. Nel 1997 furono i Verdi, dico i Verdi, a individuare proprio in località Pantano e dintorni, per completare costruire la filiera inesistente degli impianti necessari al completamento del ciclo dei rifiuti.

Quindi a Maddaloni non esiste un «partito anticompostaggio»?

A Maddaloni, ripeto, da decenni si è fatta una scelta di apertura verso questi impianti ma cc’è un punto fermo.

Punto fermo?

Siano dati al territorio i finanziamenti, sgravi e facilitazioni in materia di gestione della frazione umida dei rifiuti solidi urbani, incasso di «royalties» o le percentuali collegate ai pagamenti fatti da altri comuni che utilizzerebbero l’impianto.

Redazione