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MADDALONI- E’ scaduto il tempo delle chiacchiere, dei post su fecebook e dei professori di mandolino prestati alla gestione del ciclo dei rifiuti (molto chiacchierato e mai realizzato in Campania). In questa settimana, entro il 30 giugno come termine formale, il Comune di Maddaloni formalizzerà la sua disponibilità di allocare l’impianto necessario a chiudere la filiera (compostaggio o biodigestore). Si chiude così l’iter, iniziato nel luglio 2019, in Consiglio Comunale. Facciamo il punto con Angelo Tenneriello (consigliere comunale di Maddaloni Positiva) che nel civico consesso presentò una mozione.

Angelo Tenneriello

Consiglio comunale ha votato, deliberato, discusso e riaffiorano vecchie polemiche e distingui. Si ritorna sempre al punto di partenza?

Assolutamente no. In Consiglio dissi chiaramente che la città ha bisogno di uno shock, per uscire dal pantano in cui siamo precipitati. La città vive in uno stato di coma vigile la cui guarigione richiede terapie ad alto impatto sociale ed economico. Ci vuole coraggio e pare che stia venendo fuori, nel dovuto rispetto di chi la pensa diversamente. Anche se resta la pretestuosità delle argomentazioni.

Pretestuosità, in che senso?

Resto basito. In questi giorni, e nei mesi precedenti, la discussione vera è stata fondata tutta sulla la ricerca dei siti idonei, per poi definire quale impianto dell’Ambito territoriale ottimale (Ato) debba essere allocato o può essere realizzato.

E invece?

E invece, invece di guardare la luna si continua a guardare il dito. Invece, di discutere nel merito delle scelte, ci si arrovella su discussioni accademiche su quale tecnologia sia più vantaggiosa. Ad esempio è come se si dovesse optare per l’ubicazione di un ospedale. Ma al posto di risolvere le questioni logistiche e organizzative propedeutiche a quali servizi erogare, ci si scontra su quali tecniche chirurgiche siano più vantaggiose. Si parte stranamente dalla fine. E’ un modo per stendere una cortina fumogena e non affrontare il problema e non risolvere nulla. Non c’è il sito. Non è data la fattibilità dell’opera. Non c’è una scelta. Ma si discetta sulle tecnologie. E tra una discussione e l’altra, tra professori di mandolino, in questa Regione la gestione dei rifiuti è inquietante; è monopolizzata dai privati. Abbiamo il primato negativo della multa più pesante mai inflitta dalla Corte europea, per numero insufficiente di impianti per il trattamento dei rifiuti nella regione Campania. Una maxi multa da 20 milioni più 120 mila euro al giorno fino a quando non sarà risolto il problema. Sono fardelli che ricadono anche sui cittadini di Maddaloni. Poi se vogliamo parlare di percolato, di impatti e di mancati ristori, sono a disposizione. Il comune di Maddaloni in piena emergenza ha conferito l’umido ad oltre 300 euro la tonnellata . Vi è la possibilità che si debba provvedere ad un aumento della Tari per il prossimo anno mentre i siti privati di conferimento e gli intermediari continueranno ad arricchirsi. Ma su questo non noto mobilitazione.

Crede che questo atteggiamento sia volutamente strumentale?
Credo a quello che vedo. Continuano le spedizioni transfrontaliere dal varco di Ficucella di Maddaloni. Dopo il trasporto su gomma, i rifiuti trattati provenienti dallo Stir di Giugliano, sono trasferiti a bordo dei treni. I convogli assemblati presso lo scalo merci ferroviario Maddaloni-Marcianise, raggiungono la sede del recupero finale presso lo stabilimento austriaco EVN (WarmkraftwerkeGmbH). A gennaio del 2019 sono stati autorizzati le prime 2700 tonnellate, in regime di proroga. Come mai siamo ancora in pochi a parlarne? Non mi risulta che vi sia qualcuno, e tantomeno i parlamentari Cinque Stelle, logorroici solo sui social, hanno mai sollevato questa questione inquietante. Intanto, si discute del sesso degli Angeli.

E’ molto critico…

La questione è molto seria. Tanti si sono riempiti la bocca sostenendo che per sconfiggere la camorra dei rifiuti bisognava passare agli impianti di filiera e superare la politica del fosso, della discarica. Ora che si vuole fare un passo non decisivo, eccoti le puzze, le matrici ambientali, l’impianto a freddo o a caldo. Quando? Nella fase della proposta. Col niente in atto. E’ assurdo!

Redazione