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Non chiamatela bravata, forse non è nemmeno un raid vandalico di qualche energumeno che aveva esagerato con l’alcool. Sabato sera ho personalmente assistito a quella che ha tutti i contorni per essere definita spedizione punitiva. Sono decenni che vivo la notte con i miei locali, ho toccato con mano ogni tipo di esagerazione e disordine, tantissime volte ne sono stato vittima ma, l’altra notte abbiamo avuto davvero paura, abbiamo visto scene difficili da dimenticare, sulle quali sarebbe opportuno aprire un’indagine specifica. Qualcuno è sceso al centro di Maddaloni con l’intenzione premeditata di fare danni…”. A parlare è Filippo Suppa, amministratore del Lithium Bistrot di Maddaloni, locale che non ha certamente bisogno di presentazioni, da sempre punto di ritrovo di giovani e famiglie nella centralissima Piazza Ferraro. Da quasi un mese, inoltre, il Lithium ha dato vita all’iniziativa “Spazi Aperti”, progetto realizzato con la supervisione del Comune di Maddaloni per far ripartire le attività di ristorazione dopo i drammatici mesi di lockdown. Dal giovedì alla domenica è possibile cenare ed intrattenersi nei nuovi spazi “a distanza di sicurezza” allestiti tra l’esterno del locale e l’attigua via Sergente Del Monaco. Domenica (era da poco trascorsa l’una di notte), però, è accaduto qualcosa che è andato oltre il classico atto di vandalismo diventato ormai una consuetudine in città (LEGGI IL NOSTRO SERVIZIO SULL’ACCADUTO). Un gruppo di barbari 2.0 (pare non più di tre persone) hanno letteralmente assalito il centro cittadino (da via San Francesco d’Assisi passando per la “Piazza” e i primi tratti di Corso I° Ottobre). Danni ai negozi, alle fioriere, alle auto, all’arredo urbano e soprattutto tanta paura per quei cittadini onesti che aveva deciso di trascorrere il primo sabato d’estate tra gelaterie, rosticcerie e pub della propria città. “Per alcuni minuti abbiamo temuto il peggio – confessa Filippo Suppa – in quanto gli autori della spedizione punitiva hanno raggiunto anche i dehors del “Lithium”, gettando bottiglie di vetro addosso ai clienti, avvicinandosi con fare minaccioso e creando qualche danno alle nostre strutture. Credo che la loro intenzione fosse quella di combinare qualcosa di grosso, non certo di farsi quattro risate. Siamo dovuti intervenire in prima persona insieme ad alcuni residenti coraggiosi che ci hanno aiutato a mettere in fuga questi personaggi inqualificabili. Ci dispiace anche per le forze dell’ordine che hanno sempre vigilato e monitorato la nostra area, per garantire la massima sicurezza. I cittadini devono collaborare di più, segnalando questi atti di microcriminalità. Personalmente mi auguro un pattugliamento ancora più incisivo ma resta il fatto che è stato un sabato sera da dimenticare che ci lascia tanto amaro in bocca…

Uno dei danni all’arredo urbano avvenuto domenica notte (21 Giugno)
  • In che senso? Ci sono altre note negative da aggiungere?

Più di una. In prima battuta sicuramente il dispiacere nel vedere una città che non riesce a voltare pagina. Stiamo facendo tanti sacrifici per cercare di rimettere in piedi un’estate già di per sé surreale e con un’eredità di grossi problemi legati all’emergenza sanitaria. Abbiamo cercato di creare una struttura all’aperto moderna, funzionale e nel pieno rispetto delle regole, stiamo cercando di dare nuova luce ad un centro storico da anni abbandonato e deserto ma notiamo, intorno ai nostri progetti, più di un bastone tra le ruote. Nella giornata di domenica, poche ore dopo la notte vandalica, molti cittadini ci hanno accusato, attraverso i social, di aver lasciato una piazza sporca ed abbandonata. Commenti che hanno amareggiato tutto il nostro staff. Da un mese – prosegue Suppa – stiamo provvedendo, a nostre spese, alla pulizia e alla cura delle aree occupate dai nostri dehors. Non abbassiamo la saracinesca senza non aver prima tirato tutto a lucido. Eppure, continuiamo a ricevere attacchi gratuiti, come se ogni cicca di sigaretta trovata in terra fosse colpa della nostra clientela. Hanno approfittato di un autentico raid, che ha lasciato nel panico decine di persone, per parlare male del Lithium. Non mi resta che un pensiero: la nostra iniziativa per questa estate post-COVID non deve aver riscosso la simpatia di qualcuno. Considerazioni personali a parte, il territorio ha bisogno di maggior controllo. Quanto accaduto domenica notte è semplicemente deprecabile

Vincenzo Lombardi