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NAPOLI- E il sindaco Carlo Marino si è sottratto al confronto. Ha dato forfait non partecipando alla III Commissione speciale “Terra dei Fuochi, bonifiche ed ecomafie” presieduta dal consigliere regionale Gianpiero Zinzi, che si è riunita in audizione sulla tematica relativa alla realizzazione dell’impianto di biodigestione dei rifiuti a in località “Casa Masetllone”.

Presenti i portatori di interesse: l’assessore regionale Fulvio Bonavitacola; il sindaco del Comune di Valle di Maddaloni, Francesco Buzzo; il presidente dell’Ato Rifiuti di Caserta, Antonio Mirra; la responsabile della Struttura di Missione per lo smaltimento dei Rsb Lucia Pagnozzi; il direttore generale dell’Arpac, Stefano Sorvino. All’assise c’era anche l’on. Antonio Del Monaco che già ha espresso la sua avversità al progetto.

Come è andata?

Assente Marino, sono state sviscerate tutte le problematiche. E per farla breve è emersa chiara l’avversione sia alla scelta di località Mastellono e sia alla scelta di Ponteselice. Sta emergendo con nettezza la mancanza di un sito idoneo per ospitare un impianto di tal fatta e di queste dimensioni nel territorio comunale di Caserta.

Quindi chidete la revoca del finanziamento?

Lo abbiamo chiesto in tempi non sospetti. E credo che, dati alla mano, ci siano tutte le condizioni per procedere. Non è un’avversione è un dato tecnico inconfutabile. Il sito non c’è.

A proposito di sito, c’è chi (come Maddaloni) il sito ce l’ha e si candida…

Infatti, nel corso della discussione più volte è emersa questa opzione fatta circolare sui giornali e che sarà resa formale nei prossimi giorni.

I Cinque Stelle sono contrari?

Non siamo contrari a prescindere. Siamo contrari a questo tipo di impianti. E’ una cosa ben diversa anche se può sembrare un dettaglio da addetti ai lavori.

Ragionando dei siti solamente?

Non tutti i siti sono uguali. Non lo dico io ma i dati. Certamente, quelli individuati dal comune di Caserta non sono assolutamente idonei. Quello di Maddaloni, ovvero limitrofo a località Pantano, è oggettivamente un altro contesto. Ma la nostra idea di impianti di filiera è molto, ma molto diversa.

Redazione