00 2 min 4 anni

Sono ancora in corso le indagini per ricostruire l’incidente, avvenuto sulla strada provinciale 146 nel comune di Pienza, che ha portato al coma farmacologico del campione paraolimpico Alex Zanardi. Le indagini del procuratore capo Salvatore Vitiello e del sostituto procuratore Serena Menicucci si stanno focalizzando sul problema della circolazione stradale e la relativa sicurezza

Il presidente dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada OnlusAlberto Pallotti, pur apprezzando il lavoro che sta svolgendo la magistratura, vuole porre l’accento su un altro aspetto finora poco considerato: “Perché nessuno parla della condizione del manto stradale? La nostra domanda è inevitabile, soprattutto a fronte delle migliaia di riprese e foto testimonianti la precarietà del fondo di percorrenza. Intendiamo accendere questo riflettore poiché riteniamo possa essere una reale concausa dell’accaduto. Le ruote di piccola dimensione dell’handbike di Zanardi potrebbero essere incappate nel dissesto dell’asfalto, causando il sobbalzamento del velocipede”. 

L’A.I.F.V.S. Onlus si costituirà parte civile nel processo: “Siamo pronti – dice il presidente – ad incaricare un perito a noi convenzionato per capire bene quale sia stato il ruolo ricoperto dal manto stradale nel dramma. Lo abbiamo già fatto in altri processi, come nei casi della strage del bus ungherese del 20 gennaio 2017 e dell’incidente del 31 luglio 2008 in cui perse la vita Luigi Ciaramella. Il nostro intento – conclude – è e sarà sempre portare in giudizio le concause”. 

Redazione