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MADDALONI- La questione del collettore fognario ex Casmez, innazi al Tar. Prima sorpresa: la regione Campania non si costituisce. Fissata l’udienza per l’ascolto delle parti con il comune di Maddaloni e il Consorzio idrico campano (Eic).

Andrea De Filippo

Sindaco a che punto è arrivata l’offensiva in sede amministrativa?

La decisione della Regione Campania è francamente inattesa e inspiegabile. Già individuata come responsabile, proprio dall’Ente idrico campano, si sottrae alle proprie responsabilità. Si parte dalla certificazione che la Regione ha omesso di finanziare le necessarie opere di mitigazione dei rischi e di adeguamento delle condotte considerate risolutive come il raddoppio del «collettore finale al servizio dei comuni di Cervino, Santa Maria a Vico e San Felice a Cancello» nonché della «tratta finale emissaria di Acerra» per un investimento complessivo di oltre 20 milioni di euro.

Acquisiti i punti fermi, quale è l’attesa del comune?

La realizzazione certa di quelle opere di pubblica utilità volontariamente negate al territorio: è una questione di rispetto del decoro di due territori. Le campagne e le aree residenziali di Maddaloni e Acerra non sono la fogna a cielo aperto della Campania.

Sta parlando di disastro ambientale?

Certamente. Siamo al cospetto, di un disastro ambientale, secondo per gravità solo a quello del bacino del fiume Sarno.

Redazione