00 3 min 4 anni

CASERTA- (di Amelia Ziccardi) L’ultimo Consiglio europeo ha visto finalmente  l’ accordo sul Recovery Fund che darà vita a un piano di rilancio dell’intera Europa nell’arco di bilancio 2021-2027. In Italia arriveranno in questo lasso di tempo oltre 200 miliardi e una cospicua  fetta di questa cifra dovrebbe essere destinata all’  Istruzione. Lo stesso premier Giuseppe Conte, nel corso della conferenza stampa al termine del Consiglio europeo ha dichiarato: “Abbiamo la concreta possibilità di raggiungere un’Italia più verde, più digitale, più innovativa, più sostenibile, più inclusiva. Di investire nella scuola, nell’università, nella ricerca, nelle infrastrutture”.

Eppure, sarà che è  estate, molti istituti sono ancora in alto mare.

Molti dirigenti tuttavia non possono avere alibi: anziché affannarsi ancora nell’avvio dei famosi  progetti PON e POR vari, utili solo a gonfiare le tasche di pochi, potrebbero impegnarsi nella ricerca di soluzioni, senza affidarsi ancora al ricorso alla didattica mista ( parte degli allievi in presenza e parte a distanza)

Confrontandomi con colleghi che insegnano in altre regioni, Lazio, Toscana, Emilia ricevo notizie di un grande impegno nella ricerca di rimedi che scongiurino la possibilità di un ritorno alla didattica a distanza

È  pur vero che le varie ipotesi, ingressi scaglionati, apertura il sabato, lezioni di 40/ 45 minuti e via dicendo, sono proposte fatte dal ministro, spesso non conciliabili con le variegate realtà della scuola italiana,  ma l’autonomia scolastica permette ai dirigenti di cercare altre soluzioni magari più consone ai vari contesti

Forse l’Andis potrebbe usare la medesima tenacia che ha dimostrato quando si palesava la riduzione del FUN (Fondo unico nazionale) ottenendo 13 milioni di euro come rifinanziamento del fondo (che, a loro dire,  non è  sufficiente), sollecitando i dirigenti a scorciarsi le maniche e dimostrare le loro competenze. I tempi sono stretti, eppure ricordo l’edificazione nel 1982, del Palamaggio in 100 giorni

Volere è potere

Nel frattempo insegnanti, Ata e famiglie attendono di sapere come organizzare le proprie vite da qui a poco più di un mese.

Redazione