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MADDALONI- Dal punto di vista occupazionale è un’estate calda, caldissima, troppo afosa. Epilogo, scontato ma traumatico ma scontato, della vicenda «A.b.s. ing». La società ha chiesto e ottenuto la rescissione contrattuale. In automatico sono scattati i licenziamenti per 50 edili. Ottenuto il pagamento degli stipendi di luglio,i sindacato ha ottenuto lo stop ai criteri di messa in libertà del personale che resta irreversibile. Devono essere riformulate le decisioni aziendali ovvero le «rescissioni contrattuali in funzione delle esigenze tecnico-produttive, poi per anzianità di servizio e infine tenendo conto dei carichi familiari». L’attenzione si sposta sul «vertice dedicato al riordino e pianificazione dei rapporti contrattuali» chiesto dai sindacai.In altre parole,è quella piattaforma per il lavoro e la legalità che doveva essere siglata in Prefettura e che mai si è tenuta. Il ruolo dei sindacati ma soprattutto dei sindaci dei territorio interessati è fondamentale. Insomma, bisogna ripartire dall’inizio. Dall’accordo quadro sulle regole che non c’è mai stato. Ultima nota per i partiti, i movimenti, i candidati di tutte le latitudine e di tutti gli schieramenti.Parlano di tutto tranne del lavoro, di tutto tranne dell’importanza delle infrastrutture, di tutto tranne dell’urgenza di adeguare i sistemi di comunicazione e logistica del territorio. Cinquanta licenziamenti, in un territorio che conoscerà lavori, per almeno un altro quinquennio, dovrebbero scuote e fare rumore.Invece, fino a questo momento, silenzio totale.

Redazione