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MADDALONI- Cambiano le elezioni e non muta la guerra dei manifesti. Maddaloni primeggia per totale mancanza del rispetto delle regole elettorali. Intanto, non sono state installate le plance dedicate. Sul territorio non sono stati garantiti ai candidati gli spazi elettorali. E’ una grave carenza e anche un attacco alle regole elementari della partecipazione democratica. Poco male e non fosse che da anomalia nasce anomalia. Prima conseguenza: chiunque voglia fare propaganda elettorale aggredisce gli spazi e le plance commerciali. Un abuso “legittimato” dall’assenza di spazi dedicati. Seconda conseguenza e quindi altra figuraccia del comune: manca il servizio di oscuramento delle affissioni abusive. E’ finita qui? Nemmeno per sogno. Quando le regole sono un optional, le regole non valgono. Ed ecco la ciliegina sulla torta. In tutta Italia (Maddaloni esclusa) vale la legge che i manifesti 6×3 non possono essere più installati e soprattutto vanno rimossi 30 giorni prima dal voto. E arriva il colpo di genio: manifesti non oscurati, non rimossi e rimasti al loro posto. Tutto normale? Nessuno controlla? Nel casino una regola c’è: la deregulation per tutti. Così, il 6×3 non oscurati restano al loro posto e qualche ritardatario, in nome di una par condicio dell’eccezione alla regola, ha affisso qualche 6×3 fresco fresco. Tutto a posto? Dove sono i controllori? Come si spiega tutto questo? La legalità non si predica ma si pratica. A Maddaloni, non si fa nè l’una e nemmeno l’altra cosa…. L’abuso o la mancanza di regole è uguale per tutti. Vince chi ha più tracotanza e faccia tosta. Gli altri si arrangino.

Redazione