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MADDALONI- Settembre porta via le ferie estive, fortunatamente l’afa e pure la «pace fiscale». E quindi si pagano le cartelle esattoriali: archiviata la moratoria (decisa dal Governo con il lockdown con stop dei pagamenti fino al primo settembre), a Maddaloni, si passa all’incasso di circa mille ingiunzioni di pagamento e l’inizio della riscossione e del recupero di tasse e tributi per cittadini morosi. Si passa all’incasso del ruolo idrico 2013, addirittura della Tarsu del 2010, dell’Ici non pagata e contestata risalente al 2008. Per giunta, l’ente locale non trascura nemmeno la riscossione di tributi minori come la Tares datata 2013.

Gigi Bove

Vicesindaco Bove le tasse e la riscossione non vanne in ferie?

I destinatari non sono affatto dei perseguitati poiché si tratta di un’azione coattiva che doveva partire lo scorso febbraio. In più, hanno potuto beneficiare della moratoria fiscale, introdotta dal Cura Italia. E grazie alla proroga, è stato loro concesso un tempo supplementare per produrre eventuale documentazione aggiuntiva che comprovi lo stato di non morosità. In fondo in fondo si tratta di vecchi pagamenti.

Diciamo che è finito il tempo delle proroga dei pagamenti?

L’ente locale ha fatto sforzi finanziari importanti. Tanto, come tutti i comuni d’Italia, deve far fronte al buco fiscale dovuto al crollo delle entrate. E quindi le morosità pregresse e di vecchia data sono un lusso in tempo di approvazione di bilancio. Nella migliore delle ipotesi, il gettito delle 2020 non supererà il 43 per cento fatto registrare nel 2019.

Sono ancora in vigore provvedimenti di fiscalità di vantaggio?

Certo. A partire dalla sospensione trimestrale della Tari (per gli esercizi bloccati dalla pandemia) e le facilitazioni logistiche (senza aumento della Tosap) per bar e locali fino al 31 ottobre.

Redazione