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Hanno del clamoroso le esternazioni dell’ex sindaco nonché ex senatore e sottosegretario Gaetano Pascarella relativamente alla decisione di non recarsi alle urne domenica 25 giugno per la scelta del Sindaco di Maddaloni dove sono al ballottaggio il candidato del centrosinistra Peppe Razzano e Andrea De Filippo.
Ecco quanto scritto da Pascarella sul suo profilo Facebook:
“Sono iscritto al Partito dal 1975.Dal 2008 non ho partecipato attivamente alla vita politica.Alle ultime regionali ho votato PD e non De Luca.Domenica 11 ho dato il mio consenso a un giovane e ad una donna della lista PD.La composizione delle liste,i contenuti programmatici, i comportamenti degli ultimi giorni mi inducono a comunicare che non andrò domenica a votare.Per adesione al mio codice di comportamento politico sospendo dopo 43 anni la mia adesione al Partito.”
A pensarla diversamente, è Alessandro Sforza, ex consigliere comunale e fratello del neo consigliere comunale Vincenzo che replica:
“È dal 1979 che partecipo alle votazioni pubbliche. Non ho mai mancato ad un appuntamento. Da cittadino ho sempre ritenuto che scegliere fa parte del diritto/ dovere di ogni coscienza. In tema di elezioni del Sindaco, proprio perché chiunque fosse eletto sarà pure il mio Sindaco, il Sindaco della mia città, ritengo, da politico , necessario e doveroso partecipare alle votazioni. Per questo motivo nel 2013 nonostante al ballottaggio non fosse presente il mio candidato, andai a votare ed indicai pubblicamente ed attivamente la mia preferenza. Chi la politica la ritiene al servizio dei cittadini, non dovrebbe astenersi, pubblicamente, dalla scelta del Sindaco della propria città. Altrimenti andremmo a confermare ed alimentare il triste fenomeno dell`astensionismo, inteso come disinteresse verso le questioni afferenti la Cosa Pubblica. In politica si sceglie, non si astiene. Sulle questioni della propria città, non ci si astiene, si sceglie. Anche quando in campo ci sono opzioni non convincenti. Ma si sceglie, per la propria città, per i propri concittadini. Altrimenti si rischia di infondere nei cittadini un messaggio molto pericoloso: la partecipazione al voto per interessi propri e non come partecipazione alla vita democratica offerta dalla nostra Costituzione che vorrei ricordare a me stesso, nasce dal sangue e dalle lotte , nasce dalla ribellione degli italiani verso il regime dittatoriale del fascismo. Il pericolo è quello di alimentare un astensionismo che sa offrire solo vantaggi ad una certa casta. Il mio caro maestro Berlinguer lo ripeteva sempre.: la partecipazione alla vita democratica del paese è soprattutto un dovere per tutte le coscienze civili. Il rischio è che il destino delle nostre città e con esse quello dei nostri concittadini dei nostri cari può essere determinato da lobbyes che nulla avrebbero da condividere col bene comune. Io domenica prossima vado a votare, vado a scegliere quello che sarà il mio Sindaco, il Sindaco della mia città.”
Ai post dei due politici, si aggiunge quello di Laura Di Donato, cugina dell’ex Sindaco e mamma del neo consigliere comunale Russo:
“Con la tua scelta stai dando la possibilità ad invidiosi, sciacalli ed imbecilli di compatirti.Pochi sanno che sei già in vacanza e che domenica ,comunque ,non avresti potuto votare .(Probabilmente eri in difficoltà e non sapevi come uscirne)Le persone intelligenti non seguiranno il tuo esempio e soprattutto non ti prenderanno sul serio.Domenica , mentre noi andremo a votare Peppe Razzano , ti farai un bellissimo bagno in Grecia.In fondo ti capisco, sei stanco e vorresti goderti la vecchiaia magari sorridendo, leggendo sotto l’ombrellone gli inutili commenti dei frustrati di turno alla tua dichiarazione di voler lasciare il partito e la politica. Le cose non stanno così , chi ti conosce teme ,invece,che tu possa diventare uno di loro :un leone da tastiera, fuori non per scelta ,ma perché non riesce più a trovare i propri spazi e punti di riferimento,avendo deluso puntualmente chi gli stava accanto.Ciao senatore, buona vita.Noi vinceremo con o senza di te.”
 

bocchetti