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MADDALONI- E pure Giggino Bove fa “Il palettatore”. Sulla scia del sindaco, Andrea De Filippo il primo che si è guadagnato l’appellativo di “palettatore”, anche il vice Bove si affida a paletti e catene. Ma questa volta, non come è accaduto in via Roma, in via Ponte Carolino (I tratto) o davanti al Convitto Nazionale contro la sosta selvaggia, ma questa volta contro la monnezza selvaggia. Almeno così dovrebbe essere. Fermo restando che l’idea paletti potrebbe anche funzionare (se possa fermare la monnezza) il risultato è stato molto discusso. Primo effetto: le famiglie residenti nell’area retrostante il Mulino Ducale hanno serie difficoltà di transito con le auto. Secondo effetto: la monnezza, non solo non è scomparsa, ma non è stata nemmeno rimossa. Perché, come appena si affronta la salitella e si gira l’angolo, accolgono i visitatori e gli avventori una bella catasta di pneumatici esausti e una foresta rigogliosissima di erbacce mai rimosse. Della serie: buona la teoria ma la pratica lascia molto, ma molto, a desiderare sia in termini di viabilità che in termini di igiene (pneumatici, guaine di sfato, erbacce). Anche perché, visti gli accumuli di monnezza ubiquitari e le auto parcheggiate sui marciapiedi un pò dovunque di paletti ce ne vorrebbero tantissimi. O vale il principio di dissuasione e allora si proceda alla eguale installazione dei paletti dappertutto. Oppure gli interventi spot o una tantum servono solo a inasprire il malanimo e lo stupore per una gestione del territorio umorale e priva di criteri. Amplificato solo i disagi dei residenti.

Redazione