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MADDALONI- Tamponi per tutti: da oggi fino a lunedì. Anche per i vigili urbani ma in ultima battuta e si mette in moto l’antica faglia sismica che spacca in due il comune di Maddaloni. Da una parte, quelli degli uffici “che contano” dall’altro la Polizia Municipale e gli altri. E’ stato un caso, una pura coincidenza, l’avvenuta segnalazione di un caso di positività negli uffici di via San Francesco d’Assisi. Ma la denuncia ragionata del Csa Ral era pronta da giorni. Solo il caso, la coincidenza, l’evento fortuito ha, con la segnalazione della positività negli uffici di via San Francesco d’Assisi, fatto diventare di attualità un problema serio. C’è la diffida al datore di lavoro ad “adempiere misure di prevenzione e protezione per il personale a rischio contagio“.

Giuseppe De Lucia

Giuseppe De Lucia, banalmente, i vigili urbani sono discriminati?

Questa è una banalizzazione inaccettabile, figlia della cultura stracciona da marciapiede che invece di sollevare problemi seri si limita ad origliare o guardare dal buco della serratura parlando per sentito dire. Il nostro sindacato, da oltre un ventennio, produce atti (redatti in punta di diritto) che sollevano questioni di merito inappuntabili. Stiamo parando di corretta gestione delle misure di prevenzione non di inciucio di paese.

Veniamo al punto. Da dove nasce il vostro dissenso?

Dal fatto, che nel comando vigili ci sono stati casi di positività. In tempo reale doveva essere messa in moto la procedura di screening del personale. La stessa che, ottimamente, è stata messa in atto oggi.

Un comune a due velocità?

Diciamo tempi di reazione di interventi differenziati che noi respingiamo e rimandiamo al mittente. Un ennesimo episodio, se mai ce ne fosse il bisogno, di una gestione (come quella economica che abbiamo sollevato un giorno fa) che testimonia che esistono due comuni.

Ma questa è una storia che arriva dagli anni ’90 del secolo scorso…

Infatti, potremmo pubblicare un libro, anzi una enciclopedia sulla strana gestione dei rapporti sindacali ed economici nell’ente. Un libro per ogni amministrazione, sindaco o commissario che si sono succeduti.

C’è continuità, ben oltre gli schieramenti, insomma non è cambiato mai nulla?

Nei rapporti sindacato-azienda ben poco.

La vostra diffida è un lungo elenco di atti che sollecitano prassi protocollari di gestione della pandemia?

Il problema non è solo a chi si fa il tampone. Ripeto: non ci interessano gli inciuci da capere e le cose dette o scritte per sentito dire. Innanzitutto, riteniamo che esistono degli operatori che siamo maggiormente esposti a rischio. Ma in questa fase di crescita della pandemia, c’è bisogno di sanificazione periodica e controlli periodici.

Poi?

Poi c’è la questione dell’innalzamento del livello di protezioni negli accessi agli uffici, gestione delle postazioni di lavoro e sorveglianza sanitaria.

E su questi argomenti siete scontenti?

Su questi argomenti siamo più che scontenti perchè non si è fatto tutto o non si è fatto bene. Nel caso della positività dei vigili urbani non si è fatto bene. Bisognava aspettare che una collega fosse positiva per mettere in moto una macchina che doveva essere ben funzionante e oleata? E se non non ci fosse stato il caso di positività, quando gli addetti del comando vigili sarebbero stati sottoposti a tampone? La nostra è una obiezioni di merito e di sostanza.

E visto i prendenti pensar male…

Per farla breve, come ripeteva Andreotti “pensare male si fa peccato ma spesso ci si indovina”.

E voi siete malpensanti?

No, siamo arrabbiati e pure molto. Adesso, basta: le regole siano uguali per tutti. E anche la sensibilità…

Redazione