00 2 min 3 anni
a cura di Dario Bocchetti

Dalla scomparsa di Kobe Bryant all’addio di Gigi Proietti, nel mezzo di questo anno horribilis, la pandemia.
Eh si, è stato un anno atroce questo 2020 che, però, finalmente volge al termine.
Oggi è la vigilia di questo lockdown.
Un lockdown ampiamente annunciato e che quindi non sorprende per nulla.
Sorprende invece l’imbarazzante ritardo delle restrizioni.
Un ritardo colorato di arancione, giallo e rosso, ma che assume la sua connotazione più naturale nel nero.
Quel nero che passa attraverso il sovraffollamento degli ospedali e della crisi economica che ha evidenziato ancora di più le disuguaglianze sociali.
Ma con dei dati così eclatanti e di facile lettura e comprensione, com’è stato possibile aspettare tutto questo tempo per disegnare la Campania con un pennarello rosso?
Mah… Misteri di questa pandemia che si aggiungono ad altri innumerevoli interrogativi che probabilmente non avranno mai alcuna risposta esaustiva.
Questo lockdown ci condurrà dritti dritti alle festività natalizie, una natività che quest’anno sarà particolarmente sentita per quel che concerne l’aspetto strettamente religioso, con la speranza e la fede che il buon Gesù possa mettere fine a questa emergenza.
Nonostante tutto abbiamo l’obbligo di essere positivi.
Oddio, il termine non è proprio quello più adatto, ma la scienza sta comunque dando un contributo importante affinché un vaccino possa essere presto realtà.
Dalle nostre parti si dice “Dove ti sei fatto Pasqua, fatti anche Natale”, un detto che serve a rinfacciare un’eventuale assenza ad un invito.
Ma con la collaborazione di tutti, potremmo avere un Natale un po’ più sereno aspettando con ansia che il 2021 possa mettere nel dimenticatoio questo ventiventi da incubo.
Ricordate la pubblicità di quel noto pandoro?
E allora è proprio il caso di dirlo:
“Fate i buoni”, Babbo Natale è alle porte. Lo vedete? Porta con sé una siringa piena di speranza.

Redazione