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MADDALONI- Ricettività, sicurezza, discrezione e efficienza. Riformulata, anche per via informale, la richiesta di delocalizzazione della postazione «Drive in» per il «tracciamento delle persone, positive e non, al Sars-CoV-2», messo in piedi dall’Asl. E non è un solo un problema di viabilità in via Roma, considerato secondario rispetto alla prepotente urgenza sanitaria e alla necessità di accogliere persone in difficoltà. Insomma, prima il diritto alla salute, alla sicurezza sanitaria e poi tutto il resto. E proprio per questo, dopo il vertice (tenuto in comune lo scorso venerdì, alla presenza anche dei consiglieri provinciali e dell’on. Del Monaco), l’amministrazione comunale ha richiesto all’Asl di «delocalizzare il servizio». Tre le motivazioni: il boom di accessi di utenti non è sostenibile dalla viabilità di collegamento al varco di via Roma; impossibilità di estendere la platea di beneficiari e soprattutto precarietà logistica (compresa una postazione di protezione degli operatori dalle intemperie). Infatti, i tamponi vengono praticati rigorosamente in auto ma con l’operatore sotto la pioggia. La risposta dell’Asl potrebbe essere sintetizzata così: la postazione non deve essere allontana dal Covid Hospital. Non servono dunque polemiche ma soluzioni. Impraticabile l’ipotesi di utilizzare una delle due caserme cittadine, sono state avanzate tre proposte. La prima: utilizzare gli ampi spazi (nell’area del distretto sanitario di via Caudina). Ma quelle più gettonate e fattibili sono: spostare il drive in nell’area di parcheggio antistate l’ospedale con delocalizzazione della sosta dei dipendenti in uno dei grandi spazi della sosta all’incrocio tra via Libertà e via Campolongo. Sarebbe garantita l’accessibilità, la vicinanza la nosocomio e la discrezione. La secondo ipotesi fattibile, non volendo aprire l’ingresso del Covid Hospital, è l’esatto contrario: allocare postazioni per il tampone nei gradi parcheggi presenti lungo via Libertà con fasce orari e modalità da definire. Con la crescita delle richieste di tamponi, urge una risposta alla richiesta di riorganizzazione logistica.

Redazione