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La Campania spicca tra le regioni italiane  per povertà educativa, reati ambientali ed incidenza della mortalità per tumore. A certificarlo –per l’ennesima volta–  sono la Caritas e Legambientecon il recentissimo  rapporto “Territori Civili. Indicatori, mappe e buone pratiche verso l’ecologia integrale”. Il rapporto mette in evidenza la sovrapposizione tra le fragilità sociali e quelle  ambientali: le regioni-come la Campania-che presentano criticità in un ambito le presentano anche nell’altro. L’AMBC sfogliando il rapporto (pagg.33/35 e 65 e seguenti)  fa una prima riflessione,  sottolineando come alla luce di questi dati colpisca ancora di più che il Consiglio regionale della Campania non abbia ritenuto di confermare l’esistenza della Commissione specialeTerradeiFuochi.E ciò nell’indifferenza di quei Consiglieri che hanno raccattato nel nostro territorio migliaia e migliaia di consensi. Chi è causa del suo mal… .La Caritas Italiana e Legambiente scelgono la chiave dell’ecologia integrale per analizzare il mondo e la pandemia. Vengono utilizzati 70 indicatori, basati non solo sui principali dati statistici disponibili ma anche sulle attività di ricerca svolte da Caritas italiana, grazie ai suoi centri di ascolto e da Legambiente, con i suoi rapporti, da quello sull’ecomafia ai comuni ricicloni.C’è infine un’analisi condotta in 12 Comuni da dove emergono 36 nuove progettualità in cui i valori sociali e ambientali s’intrecciano, generando nuova economia, circolare e civile.Il rapporto “Territori Civili” cerca di interconnettere il degrado dell’ecosistema e il degrado sociale,un intreccio  già puntualmente  sottolineato daPapa Francesco nella sua Enciclica Laudato Si’, pubblicata cinque anni fa. “Non esistono due crisi separate, sociale e ambientale, bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale, per rispondere alla quale serve un approccio integrale, al fine di combattere la povertà e al tempo stesso prendersi cura della natura”, scriveva Papa Francesco. La ricerca-che l’AMBC esorta caldamente a leggere-si divide in due parti: la prima approfondisce le connessioni e le sovrapposizioni tra la dimensione sociale e quella ambientale, analizzando le fragilità e le risorse presenti in ogni regione italiana, grazie a 40 indicatori sociali e a30 parametri ambientali; la seconda presenta un’indagine qualitativa realizzata in dodici comuni d’Italia e racconta 36 esperienze. Cagliari, Campi Bisenzio, Lecco, Lucca, Marcianise (pagg. 133/141), Padova, Palermo, Pontecagnano, Reggio Calabria, Taranto, Terni, sono questi i 12 comuni di cui viene presentata l’indagine qualitativa. Si tratta di grandi metropoli,  di città capoluogo di provincia e di comuni di media o piccola dimensione, individuati congiuntamente da Caritas Italiana e Legambiente, tra le tante opzioni possibili, partendo da esperienze maturate o in corso, grazie all’impegno delle stesse Caritas diocesane e dei circoli di Legambiente, ma anche tenendo conto di alcune peculiari fragilità sociali e ambientali. Sono 36 le esperienze raccontate nel rapporto, che rappresentano solo alcune delle tante progettualità intercettate nei dodici casi di studio. Tra queste, ad esempio, l’interessante  progetto “Con-tatto” della Caritas Diocesana di Caserta, che l’AMBC spera possa essere copiato  ed implementato in tante altre realtà della nostra “martoriata” regione Campania.Perleggereescaricarel’interessantestudio:https://www.caritas.it/materiali/Rapporto_Caritas_Legambiente/Territori%20civili.pdf.

Redazione