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MADDALONI- Dopo l’esondazione, i danni, le acque nere, il fetore pungente, l’arrivo degli uccelli (che si stanno nutrendo nell’acquitrino) mancavano solo i politici. Così, si allunga (oltre ogni limite di umana sopportazione) la lunga striscia delle “piaghe di Egitto”. Si può sopportare l’onda di piena delle acque nere ma non c’è argine che possa sostenere la piena delle chiacchiere dei politici. Dopo 25 anni di naufragi e di figuracce, con una reputazione a pezzi e una credibilità sotto zero, la politica tenta di cimentarsi di nuovo con i problemi dell’esondazione fognaria dell’ex Casmez. I rischio, dopo la promessa roboante dei 50 milioni di euro, due interrogazioni in Consiglio regionale, una in Parlamento e tre audizioni (dicasi tre) nelle varie commissioni (Ambiente e Terra dei Fuochi), è che si ricominci daccapo con il teatrino dei venditori di fumo e raccoglitori di voti. Questo interrogativo, a brucia pelo, lo abbiamo posto al sindaco De Filippo.

Andrea De Filippo

Al cospetto di un problema di protezione civile e igienico-sanitario, il solito valzer dei politici non è la risposta…

Infatti, l’amministrazione si è affidata all’amministrativista avvocato Pasquale Marotta che innanzi al Tar ha chiesto il riconoscimento dello stato di inadempienza ammnistrativa e l’omissione della Regione Campania. Responsabile a nostro dire, e secondo le indicazioni dell’Ente idrico Campano, di aver volutamente non finanziato i progetti (per circa 20 milioni di euro) di adeguamento dell’ex Casmez. Condizione questa che ha determinato il protrarsi di danni e disagi.

Chiedete i soldi?

Chiediamo che si facciano le opere. E la sentenza del Tar, sancendo l’oggettiva omissione, imporrà alla regione gli atti conseguenti. Dico che, in queste ore, l’avvocato sta raccogliendo altri elementi per sostenere (se mai ce ne fosse bisogno) la gravità dei danni prodotti. in più…

In più?

Stiamo raccogliendo tutte le documentazioni sulle spese, sostenute dal comune in 20 anni, per rimettere in sesto la strada dopo la solita esondazione devastante.

Bisogna aspettare la sentenza?

No, credo che la regione, da subito, possa porre rimedio.

Da subito?

Si, già nel bilancio in discussione per fine dicembre, possono essere reperiti i fondi per finanziare i progetti esecutivi. E’ il modo migliore per riparare un torto gravissimo.

E quindi esiste una pista politico-amministrativa?

Tutti i consiglieri regionali, a cominciare dal maddalonese Vincenzo Santangelo, possono lavorare e spingere in questa direzione. Anche il consigliere regionale Alfonso Piscitelli, nel suo ultimo intervento in aula, ha parlato e annoverato l’ex Casmez tra le emergenze dimenticate della Provincia di Caserta. E proprio per questo, chiedo anche all’on. Del Monaco (M5S), che ha annunciato anche verifiche sulle responsabilità gestionali e e sulle immissioni a monte, di mobilitare e sensibilizzare i consiglieri regionali grillini. Un problema, che è secondo solo al disastro ambientale del fiume Sele, merita la mobilitazione trasversale di tutte le forze politiche sensibili alla riqualificazione e tutela del territorio. Centrato l’obiettivo del finanziamento delle opere (l’unica cosa che veramente manca) ci sarà tutto il tempo e la serenità per discutere sulle responsabilità che pure ci sono. Prima la soluzione e in contemporanea si faranno tutti gli accertamenti.

Redazione