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on. Antonio Del Monaco

MADDALONI- (di Antonio Del Monaco*) Voglio ribadirlo, non mi arrendo: è necessario evitare il pericoloso ricompattamento della politica “malata”, di quella politica che con fatica abbiamo cercato e continuiamo a cercare di eliminare, perché non ha fatto e non farà altro che curare i propri interessi.

Pericoloso è il patto che sembra stia prendendo forma tra destra, una parte della sinistra, i banchieri, le lobby (tra cui diverse testate giornalistiche, soprattutto a tiratura nazionale, e moltissime reti televisive, RAI compresa). Qual è l’obiettivo? Restaurare la vecchia e sporca politica legata alla corruzione e al “magna magna”. Restaurare un modus operandi tipico di un’epoca costellata da noti pupari: Andreotti, Gava, De Mita, Pomicino, Scotti ecc.
Personaggi che hanno distrutto l’identità italiana pensando solo al clientelismo e al nepotismo; per anni hanno ingrassato le loro pance stringendo la cinghia degli italiani; non importava sacrificare vite umane, vite dei tanti che rifiutavano i giochi di potere e combattevano per la verità, come Moro, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Falcone , Borsellino, e tutti coloro che hanno indagato sulla commistione tra Stato e mafia. Basti pensare al grande patto tra camorra, politica, servizi segreti e brigate rosse per liberare Ciro Cirillo: ci siamo mai chiesti perché hanno costruito un’immane e schifosa sinergia per liberare un assessore regionale (non a caso addetto alla ricostruzione post- terremoto) e non si è mosso un dito per salvare Moro, uno dei pochi veri politici dell’epoca?
Questa fu la domanda che si pose Raffaele Cutolo, a cui fu poi risposto “lei è un uomo di potere e può capire”… Questo significava che Moro dava fastidio, era un ostacolo e doveva morire.

Ho avuto modo di incontrare più volte Cirillo col quale ci promettemmo di scrivere una sua biografia per dare una lettura vera all’accaduto; poi, preso dai continui impegni riguardanti la terra dei fuochi, non c’è stato più modo e tempo di incontrarci. Ed ora è tardi, purtroppo.
Mai dimenticherò quando, in uno dei nostri incontri, gli chiesi se realmente aveva scritto un memorandum e se fosse nelle mani di un notaio; lui, con gli occhi lucidi mi rispose: “Avevo paura”. Mi sono più volte chiesto di chi e perché Cirillo avesse paura, sicuramente non della camorra o delle brigate rosse.

Il collaboratore di giustizia, Carmine Schiavone, con cui ho avuto modo di dialogare più volte, mi ha sempre detto: “Attenzione, non è la camorra ad uccidere. Stia attento agli incidenti”. E qui la mente non può che andare ad Ilaria Alpi, al C.V Di Grazia e, perché no, a Federico Bisceglia, compreso il generale dei CC Niglio, del cui caso, finalmente, si sono riaperte le indagini.

Chi saranno ora i nuovi pupari del Congresso, dunque: Berlusconi, Renzi, Meloni, Salvini? Forse sono solo pupi e non veri e propri pupari…non lo so. Forse manovrati da lobby potenti che vogliono ad ogni costo un ritorno alla politica corrotta; soprattutto oggi, che grande è facile fiutare il business intorno ai 209 miliardi che provengono dall’Europa.

Il mio invito, pertanto, è rivolto al singolo cittadino, affinché possa riflettere ed alzare la testa; per non lasciarsi incantare dal canto di queste sporche sirene che vogliono esclusivamente mettere le mani sui soldi europei, criticando, per giunta, chi invece ha dovuto battersi per riottenere l’identità nazionale e i fondi in Europa.

Carissimi connazionali, non diamo la possibilità a questi signori di riappropriarsi delle nostre coscienze, oltre che delle nostre tasche, come hanno fatto per decenni.
Non lasciamoci ingannare, perché faremmo soltanto il loro gioco.

*Deputato del Movimento Cinque Stelle

Redazione