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Diceva il filosofo Karl Popper: “Ogni opposizione ha la maggioranza che si merita”. E noi sommessamente aggiungiamo: “E’ vero pure che ogni maggioranza ha l’opposizione che si merita”. Ve ne diamo la prova: muta è la maggioranza arcobaleno dell’Imperatore Andrea De Filippo. E muta è pure l’opposizione, in ordine sparso, che periodicamente miagola in Consiglio Comunale. De Filippo & C. danno prova di se stessi con gli addobbi o palle di Natale. E il Pd, solo in teoria il principale partito di opposizione e catalizzatore politico di una possibile alternativa, dà segni di vita (dopo al chiusura dei comitati elettorali) con il brindisi di Natale. Un pò pochino per un partito, da mesi, senza segretario (dimissionario), senza guida e senza visibilità. Il “sindaco dal brutto carattere” si cimenta nella difesa delle opere pubbliche (quali?) e del mitico dog-park. E l’opposizione che fa? Si cimenta con le polemiche di piccolo cabotaggio sempre sul mitico dog-park. Ed entrambi tacciono sul cantiere non norma della ricostruzione della casa comunale, sulla grave e perdurante paralisi dell’ufficio tecnico; sul misterioso Puc (in fase di gestazione dal 2008!!!). Ma che fine ha fatto il rimpasto amministrativo promesso in campagna elettorale? E che fà l’opposizione che non ha mai prodotto un documento unitario degno di nota? Insomma, l’aspirazione di questa maggioranza e della sodale opposizione è il quieto vivere. Se mediocre è la maggioranza, allora lo è anche questa opposizione. Ed entrambi, a braccetto, evitano, volontariamente e accuratamente, di dibattere su temi spinosi: la catastrofe finanziaria del Villaggio dei Ragazzi (un voragine da 33 milioni di euro), la mancata adozione del patrimonio immobiliare confiscato alla criminalità, la crisi perdurante e la mancanza di un progetto dell’Interporto Sud Europa (altamente impattante sul territorio), l’assenza di strategie per le attività produttive. Muti gli uni e taciturni gli altri. Vivono su facebook e di post: la politica virtuale di chi non vuole sporcarsi le mani nel mondo e assumersi responsabilità. Si campa giocherellando intorno alle attività amministrative di corto respiro. Finché un bel giorno arriverà il vento delle elezioni e resusciterà il popolo degli aspiranti candidati a sindaco (oggi in coma politico e mentale) per rivendicare pretese di leadership personali. Insomma, ci si scuote solo quando è il palio la poltrona. Ma chi vuole proporsi a governare questo Paese piuttosto di preoccuparsi del “giorno per giorno” farebbero meglio ad alzare la “scomoda cardarella” per edificare il palazzo della città del futuro.

Redazione