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MADDALONI- “Ogni opposizione ha la maggioranza che si merita”. Ma a Maddaloni, i due mondi (che dovrebbero essere alternativi) hanno le porte girevoli: si esce e si entra senza imbarazzi. Oggi di qua e domani di là. Così, arriva la polemica dura. Angelo Tenneriello, impegnato a rilanciare un dialogo tra le opposizioni alternative alle destre che sostengono il sindaco De Filippo, ritorna sui suoi passi per rispondere a Bruno Cortese (Gruppo misto).

Angelo Tenneriello

Mio malgrado sono costretto a commentare le frasi politicamente sgrammaticate di chi, motu proprio attribuisce a se stesso una statura politica, una leadership, un know how tecnico e un ego così smisurati, da salire in cattedra. E nella vita, come nella politica, vale la semplice regola: chi si sa le cose, le fa; e chi non sa, le insegna.

Così siamo allo scontro personale…

Ho subito un attacco personale. Eppure mi preme puntualizzare uno dei drammi della politica locale ovvero la perdita volontaria di memoria.

In che senso?

Per rispetto agli elettori va ricordato che Bruno Cortese, sconfitto nelle urne con un numero di voti inferiore alle liste che lo sostenevano, invece di dimettersi ha utilizzato i consensi (che gli attribuivano un ruolo di opposizione) per convolare a giuste nozze con il suo competitor De Filippo. E questo già il giorno dopo la sconfitta, altro che isolamento. Non ricorda più che ha fatto una scelta di campo in barba agli elettori. E poi si svia il discorso con il solito rovesciamento della frittata: si vuole far passare il messaggio che essere un tecnico equivalga ad avere una funzione politica, sganciata dalla legittimazione delle urne e affrancata dalla funzione primaria di rappresentare le istanze dei cittadini elettori con annesse regole e impegni assunti liberamente.

Diciamo più semplicemente che questo matrimonio non si doveva fare?

Diciamo che l’agronomo Cortese, con il piglio da autoproclamato primo della classe che fugge dai brutti volti avuti dagli elettori, attribuisce a se stesso meriti politici e un gigantismo progettuale che non vediamo. Quali sono i grandi progetti che ha prodotto in questi due anni e mezzo? In qualità di titolare della delega fiduciaria del suo mentore De Filippo, ci dica l’agronomo Cortese quali sono i risultati ottenuti e portati a casa? Progetti di chi e finalizzati a cosa? E la città, i suoi problemi, il suo degrado, la sua quotidianità, che spazio hanno in questi progetti? Da consigliere vedo che frequenta solo la terza commissione ambiente (tra l’altro sospesa per settimane in passato) ma non ho rilevato interventi sulle urgenze-emergenze del territorio.

Siamo allo scontro a tutto campo?

Siamo al chiarimento, Non intendo più rispondere e indugiare a discorre con chi pensa che candidarsi significa candidare un progetto. Ma un’ultima cosa devo dirla…

Quale?

Si continua, come fa il defilippiano Cortese, a invocare la dissennata politica del passato. Molto bene, pertanto, acquisisca notizie e testimonianze di prima mano da un suo strettissimo e fedelissimo collaboratore che, nell’ultimo quarto di secolo, ha frequentato da assessore di peso giunte comunali e consigli di amministrazione di questa città. Forse potrà e pure noi potremo capire di più cosa è realmente accaduto.

Redazione