00 3 min 3 anni

CASERTA- (di Amelia Ziccardi) La sentenza della Cassazione che ha dichiarato prescritti gli omicidi colposi per l’incidente ferroviario avvenuto il 29 giugno 2009 a Viareggio,  ci consente di affermare che quest’ultimo rappresenta, ad undici anni di distanza,  un’altra strage senza responsabili. Come tante altre, del resto: Rigopiano, con 29 morti che ancora aspettano giustizia da un processo che va a rilento,  L’Aquila dove le 9 persone morte per il crollo di uno stabile a fianco della casa dello studente,sono state totalmente dimenticate, i 20 morti della funivia del Cermis, dove il 3 febbraio 1998,  una strage provocata da 4 smargiassi, diventa un incidente e  la morte di venti persone si trasforma in una pura casualità nella routine aviatoria, ed ancora le condanne beffa dell’alluvione di Sarno e Quindici, dove  sostanzialmente, fu individuato, al termine dell’iter processuale un solo colpevole, l’ex primo cittadino, per condotta superficiale e negligente, mentre il disastro fu la prova evidente di decenni di malgoverno del territorio, oltre che  per i tanti, troppi ritardi verificatisi nell’immediatezza dell’emergenza e nella gestione dei soccorsi. Ma del resto già dai tempi del Vajont eravamo abituati a tutto ciò. Il balletto delle responsabilità, i tempi farraginosi della giustizia ma soprattutto la brevità della compassione per le vittime e per coloro che li amavano, sono sotto gli occhi di tutti noi, che  siamo diventati  “waterproof” rispetto a qualsiasi situazione che richiederebbe un pò di “attenzione”

Assistere passivamente a tutto ciò, rende colpevoli anche noi

Neanche dalla pandemia e dall’isolamento, che avrebbero potuto aiutarci a ripensare i nostri comportamenti, abbiamo tratto insegnamento. Oggi si fa un abuso del termine resilienza io adopererei piuttosto i termini indifferenza, incuranza, apatia emozionale ostentata da molti.

E così dimenticheremo che il diritto ad avere giustizia per tutti questi morti, è sacrosanto e ce ne ricorderemo solo nel momento in cui, anche a noi, capiterà di fare i conti con la macchina giudiziaria italiana

Redazione