00 3 min 3 anni

E’ festa grande sull’isola. Una notizia tanto attesa che cancella, almeno per qualche ora, questi terribili mesi di lockdown e restrizioni. Tutti ci speravano lavorando come matti per la realizzazione del sogno ma, solo l’annuncio ufficiale arrivato in mattinata dal Ministero per il Turismo e le Attività Culturali, ha scacciato via definitivamente le ultime perplessità. Procida è la Capitale Italiana della Cultura 2022. E’ stato lo stesso ministro, Dario Franceschini, ad incoronare la bellissima isola del Golfo di Napoli. “Viva Procida che ci accompagnerà nell’anno della rinascita – ha detto il ministro Franceschini attraverso un progetto culturale che presenta elementi di attrività di livello eccellente“. Ovviamente si respirava aria di grande trepidazione anche tra le altre finaliste (Ancona, Bari, Cerveteri, L’Aquila, Pieve di Soligo, Procida, Taranto, Trapani, Verbania e Volterra) ma l’unica isola in gara ha letteralemente stracciato la concorrenza.

Il sindaco di Procida, Dino Ambrosino

Questa enorme gioia – ha spiegato Dino Ambrosino, sindaco di Procida – rappresenta il sentimento di tanti borghi dell’Italia minore. Penso che Procida possa essere considerata una metafora di tanti luoghi, di tante amministrazioni, di tante comunità che hanno riscoperto l’entusiasmo e l’orgoglio per il loro territorio e che, con questo titolo, vogliono costruire un riscatto importante per le loro terre. Siamo onorati e facciamo complimenti a tutte le altre città di cui pure abbiamo visto i dossier e abbiamo studiato le loro proposte culturali. La cultura, per noi e per loro, può essere uno straordinario detonatore del piano strategico di rilancio“. Nella motivazione che ha ufficialmente proclamato Procida Capitale della Cultura Italiana nel 2022, viene premiata la connessione tra il valore del progetto, la sostenibilità economica e le sue ricadute socio culturali.

Un incantevole scorcio di Procida

QUESTA LA MOTIVAZIONE UFFICIALE DELLA NOMINA DI PROCIDA A CAPITALE DELLA CULTURA ITALIANA 2022:

Il contesto dei sostegni locali e regionali pubblici e privati è ben strutturato. La dimensione patrimoniale e paesaggistica del luogo è straordinaria. La dimensione laboratoriale che comprende aspetti sociali di diffusione tecnologica è importante per tutte le isole tirreniche, ma è rilevante per tutte le realtà delle piccole isole mediterranee. Il progetto potrebbe determinare, grazie alla combinazione di questi fattori, un’autentica discontinuità nel territorio e rappresentare un modello per i processi sostenibili di sviluppo a base culturale delle realtà isolane e costiere del Paese. Il progetto è inoltre capace di trasmettere un messaggio poetico, una visione della cultura che dalla piccola realtà dell’isola si estende come un augurio per tutti noi, al Paese nei mesi che ci attendono

Vincenzo Lombardi