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MADDALONI- Di che colore sarà la facciata del Settembrini? E quale era la tinta originale voluta dal regime fascista? L’enigma, che è costato mesi di ricerca, la mobilitazione delle Soprintendenza e pure una perizia, è stato sciolto in queste ore. E’ partito lo smontaggio delle impalcature che avvolgono la facciata della scuola Settembrini, plesso storico, madre di tutte le scuole dell’obbligo di Maddaloni e primo edificio imponete costruito dal regime fascista. Oltre le lungaggini, leggi alla mano, le verifiche e le ricerche sul ripristino dell’aspetto originario non sono campate in aria e non sono uno vezzo dei cultori della storia patria. Insomma, è stata completata quasi un’azione di restauro conservativo e di ripristino delle condizioni originarie dei luoghi. Adesso si potranno ammirare i risultati dei test tecnici (o provini) sulle tinte che tanto hanno fatto arrabbiare, per i ritardi indotti, amministratori e anche i genitori. Il lungo e tormentato rapporto con la Soprintendenza (non privo di lacune ed errori da parte del comune) ha prodotto i suoi risultati. Adesso, è tornata a splendere la facciata, in parte distaccata per anni, così come l’hanno potuta ammirare i nostri nonni e padri che in calzoncini corti andavano a scuola negli anni ’30 del secolo scorso. Uno sguardo sulla Maddaloni che fu a metà strada tra il recupero funzionale e la riqualificazione anche estetica del plesso.

Redazione