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Che il 71° Festival di Sanremo avrebbe fatto parlare molto di sé era chiaro sin dalla prima stesura della kermesse. Il più gigante degli appuntamenti, realizzato ai tempi del COVID, non poteva non creare situazioni paradossali. Fino adesso poca musica e tanta burocrazia. Massimo rispetto per chi da mesi sta lavorando ad una idea nobile e romantica, ovvero di realizzare un’edizione il più vicino possibile alla normalità ma, è chiaro che il più grande carrozzone dello spettacolo italiano non può considerarsi esente da un’emergenza sanitaria che continua a non far dormire sonni tranquilli. Solamente lunedì, in tarda serata, la RAI annunciava che Sanremo2021 non avrebbe subito alcun spostamento di data (dal 2 al 6 marzo) e che, nel rispetto dei protocolli sanitari, non si rinunciava a pubblico in sala ed altri aspetti collaterali (LEGGI IL NOSTRO SERVIZIO). A gelare gli animi e rimettere tutto in discussione ci ha pensato Alberto Intini, di professione Prefetto di Imperia, che senza mezzi termini, ha fatto capire che il Festival di Sanremo non dispone di una dispensa speciale e che le restrizioni imposte dal DPCM fino al prossimo 5 marzo riguardano anche l’Ariston e dintorni. “Sanremo non sarà e non può essere un evento pubblico!”. Così tuonò il Prefetto nell’incontro con i vertici RAI in quella che è stata la prima riunione per pianificare un’edizione che sarà anni luce lontana dalla tradizione. Su questo non c’è più dubbio che tenga.

Amadeus con il direttore di RaiUno, Stefano Coletta (ph. Carlo Capodanno)

L’attuale DPCM, in vigore non consente spettacoli aperti al pubblico nei teatri e nei cinema anche all’aperto. Quindi,non c’è alcuna ipotesi di presenza di pubblico né pagante, né su inviti”, ha precisato il Prefetto. Sulle regole definitive, inoltre, manca ancora il parere dell’ASL che dovrebbe arrivare la settimana prossima. “E’ ancora tutto in itinere e prima di compiere valutazioni, bisognerà capire l’evolversi della situazione – ha continuato il Prefetto Intini – e l’unica cosa che mi sento di dire è che la norma è chiara e Sanremo non sarà un’eccezione“. E proprio perché si tratta di una situazione in itinere, il Prefetto ha sottolineato come sia inutile, al momento, parlare di ipotesi, che un domani potrebbero non essere percorribili. Nell’occhio del ciclone, più che la parte televisiva, c’è soprattutto ciò che potrebbe accadere in città.  Visto che Sanremo, per tradizione, richiama sempre migliaia di persone in città, il Prefetto ha sottolineato che il 71° Festival della Canzone Italiana dovrà tenere contodei riverberi che può avere sulla città“. Vale a dire che se non potranno esserci persone in sala, tanto meno potranno crearsi assembramenti in città. Siamo solo alle prime puntate. L’interrogativo è sempre lo stesso: ma questo Sanremo, per forza s’ha da fare?

Vincenzo Lombardi