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MADDALONI- Non si parla d’altro. Nella rete a strascico, lanciata dalla Sogert, nel grande mare dei creditori recidivi sono finiti un pò tutti: professionisti, casalinghe, monoreddito, commercianti, imprenditori. E chi più ne ha più ne mette. Pignoramento dei conti correnti, pignoramenti presso terzi di somme che vanno da poche centinaia di euro a più di mille euro. Ma c’è un colpo di scena: è arrivato il decreto legge, appena promulgato dal Consiglio dei Ministri che «proroga i termini in materia di accertamento, riscossione, adempimenti e versamenti tributari, nonché di modalità di esecuzione delle pene in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da Covid-19».

Consigliere Giuseppe Carfora che sta succedendo?

In concreto, si è materializzato ieri il differimento, dal 31 gennaio al 28 febbraio 2021, dei« termini previsti per la notifica degli atti di accertamento, di contestazione, di irrogazione delle sanzioni, di recupero dei crediti di imposta, di liquidazione e di rettifica e liquidazione».

Quindi i pignoramenti potrebbero essere illegittimi. Insomma, scoppia la corsa ai ricorsi?

In pratica, sarebbero nulli o illegittimi i pignoramenti dei conti correnti o presso terzi per i mancati pagamenti di  Imu, Tasi e Tari, ma anche di tributi minori (Tosap, affissioni, pubblicità, ecc.). Siamo al cospetto di un gigantesco infortunio amministrativo  innescato da un’azione forse troppo precipitosa, intempestiva e difforme rispetto alle indicazioni governative.

Se le morosità possono, in molti casi essere certe, le procedure invece sono impugnabili?

Sarebbe tutto sbagliato e le azioni di riscossione coattiva, anche di cartelle esattoriali risalenti al 2010, andrebbero rifatte. C’è un problema di notifica degli atti. C’è la questione di accesso agli archivi mai aggiornati ed, in parte, ereditati dalle precedenti gestioni dei servizi di riscossione esternalizzati. Poi, c’è la questione delle date dei pignoramenti e le infrazioni ai divieti governativi.

Quindi, al netto dei crediti, scatta la grande corsa ai ricorsi contro procedure non perfette?

Alla luce delle indicazioni governative, si è configurata un’azione temeraria di riscossione che produrrà un danno all’ente locale e una certa class action collettiva viste le centinaia di azioni coattive.

Redazione