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MADDALONI- Vento di dimissioni. Il sindaco De Filippo alza il vocione già tonante. Salgono notevolmente i decibel anche del confronto politico. L’abbiamo detto e ridetto: da giorni non si parla d’altro. E ora è scoppiata la guerra, politica e amministrativa, oltre a quella di carte bollate scoppiata da qualche settimana. Il sindaco Andrea De Filippo lancia un ultimatum. Questa mattina, si è consumato il fattaccio: la maggioranza (Nunzio Caiazzo, Domenico Russo e Giuseppe Carfora) ha votato con le opposizioni (Michele Russo e Angelo Tenneriello) per sospendere l’azione della Sogert di pignoramento dei conti correnti e presso terzi a carico degli evasori recidivi dell’Imu e Tari. Uno stop fino al 28 febbraio in linea con le deroghe governative. Michele Russo (PD) ha chiesto la restituzione delle somme pagate. Il sindaco non ci sta.

Sindaco che sta succedendo?

Basta con questi giochetti. Se non sarà revocato il voto congiunto, della maggioranza con le  opposizioni, lascio la carica di sindaco.

Addirittura le dimissioni, una decisione dirompente…

Parliamoci chiaro. Non ci sto a passare come quello che mette le mani nelle tasche. Qui si sta applicando la legge. Si possono avere scuole di pensiero e orientamenti diversi, ma qui si sta applicando al legge. Ripeto: non ci sto. Sembra che applicare la legge e fare pagare le tasse a chi non le paga sia un reato. Non ci sto.

E quindi?

Renderò pubblica questa posizione ai consiglieri. Se fare pagare le tasse agli evasori recidivi, di lunga data, non è un atto ammnistrativo dovuto. Allora, tirerò le dovute conseguenze.

Ma si sta parlando di evasione…

Appunto stiamo parlando di evasione recidiva, plueriennale, pluricertificata, contestata, derisa, snobbata e ignorata. Non si contano i casi di chi ha deciso di non pagare in modo volontario e deliberato. Allora si impone una scelta di campo.

Una scelta di campo?

Certamente. Bisogna decidere se si sta con gli evasori, sempre e comunque, o con chi paga le tasse. Ricordo che la vecchissima politica che incitava a non pagare ci ha portato al dissesto finanziario, a pagare mutui pluriennali esorbitanti e il massimo della tasse per tutti. Se è morale imporre il massimo delle aliquote per tutelare, sempre e comunque, chi non vuole pagare, allora non ci sto.

Crede che persista l’antico vizietto di coccolare gli evasori?

E’ la storia di questa città. E’ la storia della fortuna politica di una vasta fetta di candidati degli ultimi 25 anni. E’ la sfortuna di questa città. Io non ci sto a passare come il persecutore degli evasori inermi (difesi dalla politica). Così facendo abbiamo scaricato sui giovani maddalonesi un debito trentennale. Ci vuole una inversione di rotta. Basta con il tanto peggio tanto meglio. Basta con la difesa ad oltranza. La cosa incredibile è che non si sta parlando di chi non può pagare o ha difficoltà di reddito, ma di chi non vuole pagare pur essendo benestante, pur sapendo di essere evasore e pur sapendo di avere i mezzi per pagare. Ma è normale tutto ciò? Questo è una schiaffo alla equità sociale e davvero alla povera gente. Si aiutano i benestanti e gli evasori impenitenti per scaricare sulle persone oneste e sui poveri il costo della fiscalità locale. Questo non è accettabile. Adesso, basta.

Redazione