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Il sindaco è un martello. Usa poche parole, ma pesantissime. «I consiglieri comunali possono sfiduciare un sindaco, ma anche un sindaco può sfiduciare il consigliere comunale». Così parlò Andrea De Filippo che non ha nessuna intenzione di archiviare lo scontro con i consiglieri di maggioranza. Anzi. sembra che abbia tutta l’intenzione di acuire la diatriba in atto. Così siamo ritornati a tastare il polso del sindaco furioso.

A bocce ferme, si va verso il chiarimento?

Sulla questione tributi e l’atteggiamento ondivago e ambiguo dei consiglieri comunali certamente urge un chiarimento. Ma diciamolo apertamente: non finirà a tarallucci e vino.

La situazione, detta in altri termini, è seria?

Detta in altri termini, è un serio problema di rispetto umano. Si possono nutrire anche posizioni e opinioni divergenti ma non ci si può sottrarre dal confronto interno. Mica bisogna aspettare di votare con le opposizioni per far emergere il proprio pensiero divergente ovvero il proprio dissenso va argomentato e reso pubblico . Diversamente, cosa grave: è un problema di rapporti politici e anche umani.

Detta così sembra un aut-aut: o con noi o contro di noi…

La questione è sostanziale: bisogna scegliere se si condivide la linea programmatica dell’amministrazione o quella dell’opposizione piddina che coccola gli evasori. Non esiste una terza posizione: o di qua o di là.

Quindi?

Quindi chiederò ai consiglieri se intendono ancora condividere il percorso di questa maggioranza. Altrimenti, si procede ognuno per la sua strada. Se qualcuno ha cambiato opinione è legittimato a farlo ma deve ufficializzare questa posizione. E quindi trarre le debite conseguenze. Su questa cose non si può fare finta che non sia successo nulla. Dobbiamo arrivare alla soluzione, qualunque essa possa essere.

Redazione