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MADDALONI- L’estate impossibile. Il Comune di Maddaloni lascia indietro o ignora i più deboli, gli svantaggiati, i portatori di disagio sociale. Dopo la sospensione sine die dell’assistenza domiciliare per i disabili non autosufficienti e allettati (quantunque esistano fondi ministeriali della 328) è arrivata la cancellazione del  «programma di intrattenimento e socializzazione»,  (dal 10 al 25 agosto, sempre per disabili e anziani). Ma esiste una realtà che fa della supplenza silenziosa la sua missione. Continua l’estate per i «giovani socialmente invisibili». E l’impegno per i bambini e adolescenti, ma anche per i nuclei familiari appartenenti, non conosce ferie o sospensione. Si tratta dell’«Estate solidale» dell’Associazione Anavo che non conosce tregua. La Onlus, che tutto l’anno si fa carico dei bambini e bambine in età scolare, delle loro difficoltà di inserimento scolastico, di quelle familiari e ambientali, non tradisce i più giovani. Soprattutto d’estate e soprattutto a ferragosto quando il «deserto sociale maddalonese» diventa anche «deserto urbano». A tutti i bambini, per i quali non indugiamo sulle condizioni socio-familiari, continua il «Campo estivo non stop». Mentre i nostri figli, e i figli di papà della Maddaloni della borghesia feroce e indifferente,  chiuse le scuole vanno al Campo Estivo a pagamento, all’Anavo continuano a ritmo serrato i momenti di socializzazione, le visite socio ricreative, le esplorazioni sul territorio, la balneazione e i giochi. E’ una mobilitazione ignorata ma pensata «affinché nessuno rimanga indietro o nessuno si senta escluso». Garantiti, a dispetto delle istituzioni locali burocraticamente ottuse, servizi fondamentali a tutti.  Quando la città invivibile si svuota, sono ancora più visibili i volti giovanissimi di quei bambini che, anche per condizioni familiari di partenza, sono svantaggiati; arrancano a scuola. Hanno problemi. Si tratta di quelli che stanno ai margini nelle scuole cittadine dove «gli altri», cioè i figli della «Maddaloni inserita e feroce», frequentano i corsi i formazione extrascolastica. Pon e altre amenità della «scuola buona». All’Anavo la «buona scuola» parte dagli ultimi. Sono state fatte escursioni alla Reggia di Portici, al Museo di Pietrarsa, alla Reggia di Caserta. E poi giochi e piscina al «Jolly parck». E poi ancora, ironia della sorte, all’Anavo la scuola non finisce mai: i bambini si ritrovano tutti i pomeriggi a giorni alterni presso il Liceo Scientifico «Nino Cortese» e l’elementare Brancaccio di via Feudo. Suola aperta anche d’estate senza aspettare che i proclami ministeriali diventino realtà. All’Anavo, in pillole e con le dovuta metodologia di pratica un’educazione preventiva, ispirata a principi di rispetto dei ruoli di genere, di valorizzazione del ruolo della donna, di condivisione educativa nei nuclei familiari di appartenenza. Insomma, ci si ispira un po’ a don Bosco e un po’ a don Milani perché la «scuole e quindi l’educazione sono cose di cuore».

bocchetti