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MADDALONI- Solenne bastonatura giudiziaria alla rovescia. Una volta tanto smentita la tradizione: non è il Comune di Maddaloni a soccombere ma la Provincia. Ultimo decisivo colpo di coda dell’eterna guerra sulla gestione dei rifiuti. Quest’ultima sconfitta poi, grazie alla sentenza del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, è destinata a segnare una svolta. Dopo dieci anni di lotta e due tentativi di pignoramenti, la provincia è stata condannata pure alle spese. I due pignoramenti presso terzi, tentati per complessivi sette milioni di euro, non solo solo tecnicamente errati ma nel merito non sono legittimi. Il comune non deve versare le aliquote aggiuntive chieste dalla provincia anche sulle bollette ex Tarsu, oggi Tari, non riscosse relative al triennio 2010-2012. Si versa solo quanto è stato pagato dagli utenti e non pure l’incasso mancato per effetto dell’evasione o della morosità. Secondo, non si possono effettuare pignoramenti perché si tratta di un credito maturato prima della dichiarazione del dissesto finanziario. Quindi, andava contestato all’Organo straordinario di liquidazione (Osl). Ma non è tutto. La sentenza del Tribunale sancisce un principio che mette l’ente locale al riparo di altre azioni temerarie: di fatto rottamati tutti i contenziosi pendenti (antecedenti al 2012) che non siano passati attraverso l’Osl. Come ha fatto Enel che, rifiutando l’offerta dell’organo straordinario di liquidazione, ha avviato un nuovo giudizio. Gigi Bove, titolare della delega al contenzioso, continua nella rottamazione delle pendenze creditizie. Il sindaco De Filippo punta sulla conciliazione transattiva per archiviare vecchi contenziosi che gravano come un macigno sulle casse dell’ente.

Redazione