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MADDALONI- Una vergogna senza fine. Un vero attentato alla sicurezza e alla salubrità ambientale. Mai idea fu più infelice: da quando la discesa di Sant’Alfonso è stata recinta con dei paletti e catene si è creata una incredibile discarica permanente. E che discarica: oltre ai rifiuti solidi urbani, sono state abbandonate guaine isolanti. Al peggio non c’è mai fine. Sopra i rifiuti speciali ora sono stati accatastati, e quindi abbandonati, anche tubi contenenti amianto. Questa si che è una bomba ecologica. I soliti delinquenti ignoti o vigliacchi dell’attentato ambientale hanno colpito ancora: scaricati tubi probabilmente rimossi nei dintorni per la sostituzione di qualche pluviale. Tutto è accaduto alla luce del sole. Senza la messa in sicurezza o un minimo di coibentazione. «Maddaloni è un territorio aperto»: le ferree regole nazionali sulla gestione dei rifiuti speciali e di quelli cancerogeni qui non valgono, non vengono applicate o sono ignorate. Disastro in pieno centro sotto gli occhi di tutto e nel silenzio generale. Così, ultima grande discarica abusiva è diventata una «sorgente si fibre aerodisperse». Basterebbe questo per far saltare sulla sedia tutti i responsabili della salute pubblica, della sicurezza e prevenzione sul territorio. Invece, il grande stoccaggio abusivo di via Ponte Carolino è diventato un laboratorio all’aperto dove si depositano condotte in parte lacerate e quindi ormai libere di cedere all’area circostante le micidiali microfibre di amianto, causa certa di asbestosi e di mesotelioma pleurico. E adesso, oltre al danno, si aggiungerà anche la beffa della rimozione onerosa per l’ente locale. La osa più pericolosa è il silenzio: molto meno cioè quattro gocce di percolato dai camion della Nu hanno fatto scattare, e giustamente, una durissima indignazione. E per l’amianto nulla. Come è accaduto nel ritrovamento della grande discarica di via Carmignano. Via Ponte Carolino poi è diventata una zona terribile: amianto all’inizio della salita e polveri, dai cantieri, in località Zi Peppe. Insomma, non proprio un luogo ameno dove vivere.

Redazione