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MADDALONI- Ci risiamo, è bastata una pioggia torrenziale perché il dramma degli allagamenti si ripetesse come di consueto nei punti critici della nostra città. Non volendo alimentare la polemica che resta sempre fine a se stessa, auspico che questa Amministrazione ponga in essere quegli atti propedeutici di sua competenza per assicurare decoro e sicurezza ai maddalonesi e a quanti percorrono le nostre strade per raggiungere il luogo di lavoro. Per via Cancello, per cui in questo mese peraltro è prevista udienza dinanzi al TAR,  più volte ho ribadito in seno al consiglio comunale, la necessità di predisporre un apposito piano di evacuazione per i residenti che al momento non esiste e che si rende necessario, visti anche gli ultimi accadimenti, nonchè l’obbligo giuridico da parte di questa Amministrazione di ripulire le strade dopo le esondazioni . Mi duole constatare che dopo un anno da quella pubblica discussione con tanto di siparietto teatrale e con la promessa da marinaio che da lì in avanti ci saremmo occupati anche della pulizia della strada, tranne i buoni propositi, niente in realtà è stato fatto. I residenti non hanno visto nessun mezzo della ditta incaricata che si occupasse della pulizia e della igienizzazione dell’arteria interessata. Non va meglio nella periferia al confine con Santa Maria a Vico, dove ieri a causa dell’impercorribilità della strada si è verificato un tamponamento a catena con due persone trasportate in ambulanza al più vicino ospedale. Anche in questo caso non possiamo attendere i lavori di rifacimento del manto stradale e dei servizi annessi che ci regalerà nel tempo RFI, ma nelle more dell’inizio dei lavori, dovremmo occuparci di limitare i disagi e assicurare le minime condizioni di sicurezza e incolumità pubblica.  Non va meglio nella zona di Pontegrotta. Anche in questo caso, su insistenti sollecitazioni della sottoscritta e dopo un continuo rimbalzo di competenze si formalizzò la presenza del nostro Comune ad un tavolo tecnico condiviso insieme al Comune di Cervino e alla Provincia. Di quell’ incontro non abbiamo mai saputo nulla soprattutto in merito all’azione politico – amministrativa che ne sarebbe poi conseguita. Ho ragione di credere che fu solo una perdita di tempo. Oggi, a causa dei cambiamenti climatici dovremmo imparare a convivere con eventi atmosferici avversi e la prevenzione e la manutenzione ordinaria ritengo siano i presupposti per limitare i danni e i disagi. Ho presentato, il 27 febbraio una interrogazione nel merito, dove oltre alla possibilità di censire i punti critici più esposti agli allagamenti, ho chiesto con quale cadenza viene effettuata la pulizia delle caditoie cittadine, se sia opportuno consigliare l’installazione di pompe e/o la realizzazione di pozzi a dispersione, se nel caso di rifacimento di vie, e penso alla via Nazionale Appia, non si possano prevedere pavimentazioni specifiche che permettano al terreno di assorbire l’acqua.

Redazione