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MADDALONI- Pronti via. Sobrietà, legalità e religiosità: ecco i tre punti di riferimenti dei solenni festeggiamenti patronali 2017. La macchina delle celebrazioni, che culmineranno nelle cinque giorni (dal 28 settembre al due ottobre) si è messa in moto. Il cuore dell’evento saranno le celebrazioni liturgiche riportate, come da tradizione, al centro del piano dei festeggiamenti. In maniera collaterale, senza sfarzi e commisuratamente alle risorse economiche, saranno organizzati i festeggiamenti civili che saranno tripartiti: le manifestazioni pirotecniche, le luminarie e quattro appuntamenti o momenti di intrattenimento. La festa si fa: i programmi di dettaglio saranno divulgati pochi giorni prima. La festa si fa ma assecondando solo la tradizione e abbandonando velleitarie gestioni imprenditoriali o peggio commistioni e coprotagonismi della classe politica locale. Sarebbe auspicabile che quest’ultima, dopo le miserrime prove di se dell’ultimo biennio, non presidiasse nemmeno la solenne processione ma partecipasse confusa tra i fedeli. Riproporre il solito schieramento di politici, amministratori e notabilato locale (a seguito della statua del protettore) sarebbe quanto mai poco opportuno. Anche perché, contrariamente a quanto avveniva qualche decennio fa, non esiste più una nomenclatura cittadina e tantomeno il Politburo della politica locale che selezionava per file (la prima destinata al sindaco e ai maggiorenti politici), la seconda per gli assessori e capetti, la terza per i caporali e portaborse. Oggi, in una congiuntura politica di grande confusione, non c’è più gerarchia: ma tutti si sentono (anche ignorando il buon senso) idonei a svolgere un ruolo in prima fila e magri a candidarsi a sindaco. Tornando ai festeggiamenti, dopo il piano di «ripristino della piena legalità» (manifestazione sobria, niente inchini e nessuna raccolta di soldi), questi saranno ripensati per motivi di sicurezza. Dopo l’ultimo summit in Prefettura si stanno studiando «regole nuove» per evitare «affollamento non gestibile» o «eccessiva concentrazione di persone» in spazi angusti e senza via di fuga. Destano preoccupazione gli eventi pirotecnici nell’ex piazza della Pace seguiti da almeno cinquemila persone. La gestione delle aree di scoppio sarà sottoposta alla consulenza degli artificieri dell’Esercito. La decisione di tenere la manifestazione in piazza della Pace o  delocalizzarla (molto improbabile) sarà presa in un «summit» alla presenza delle forze dell’ordine, degli organizzatori e dei responsabili dell’Ufficio tecnico comunale.

bocchetti