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MADDALONI- Pronti, partenza e…stop. Sembrava che l’arcipelago delle opposizioni si fosse destato dalla lunga stagione delle scissioni, dei veti incrociati, dei rancori e della lenta riorganizzazione. C’era stata, ormai più di un mese fa, una convocazione dei consiglieri comunali delle opposizioni (Gruppo misto, Pd, Città di Idee, M5S, Maddaloni Positiva). L’obiettivo era raccogliere le firme per la convocazione del consiglio comunale su tempi qualificanti come la gestione del cimitero e il piano industriale dei rifiuti. Siamo andati a vedere che cosa è successo. Al momento, poco o nulla: le firme disponibili sarebbero tre. Mancherebbero ancora all’appello quelle del Pd. Quindi si è passati dalla mobilitazione, contro il documentato immobilismo consiliare della maggioranza defilippocentrica, all’attesa. Ci saranno dei validi motivi ma si aspetta che il “Godot democratico” rompa gli indugi. Nel frattempo la maggioranza sarà pure poco democratica, affatto incline al confronto, tutt’altro che propensa a riconoscere il ruolo centrale dei civico consesso, ma le opposizioni non è che si stiano stracciando le vesti. Così, si passa dalle giustissime reazioni indignate per i fatti di cronaca e il degrado in cui versano, per esempio il cimitero comunale, ad una fase di stallo e attesa che (vista dall’esterno) sembra inspiegabile e incompatibile con la legittima e sacrosanta indignazione. Così facendo il sindaco De Filippo, politicamente parlando, naviga in acque tranquille. Qualcuno lo chiama il “fattore C” di De Filippo: un sindaco fortunato che guida una squadra, forse politicamente non in grado di competere per la Champions League, ma che vince facile contro chi non gioca o gioca senza il portiere.

Redazione