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MADDALONI- L’ennesimo disastro amministrativo, costruito in quasi un ventennio ha partorito un contenzioso milionario. E come tutti i gravi disservizi, partoriti dall’allegra gestione bipartisan e pluriennale della cosa pubblica ha sfiorato il reato sotto forma di possibile «denuncia per induzione al maltrattamento degli animali». Insomma, dopo quasi 20 anni, il contenzioso, per carente o omesso sostentamento finanziario dei servizi di residenza e cura (per oltre 300 cani affidati al comune), finisce in Tribunale. I gestori lamentano mancati versamenti per circa un milione e 700 mila euro. E poi danni per sovraesposizione creditizia verso le banche e abbandono del servizio. Per farla breve, il comune non ha pagato e i hanno rischiato la bancarotta; si sono dovuti fatti carico della gestione di un servizio pubblico fondamentale; dei rischi della sovraesposizione creditizia verso gli istituti di credito e pure dei controlli fiscali su una situazione debitoria creata dal committente. L’ente locale non pagava regolarmente, da ben sei anni (dal 2012 al 2018) il sostentamento degli oltre 300 cani, ospitati dal Rifugio International (affidatario del mantenimento e della custodia dei randagi nel Comune di Maddaloni dal 1998). Insomma, il privato da dovuto reperire risorse economiche proprie per pagare gli stipendi agli operai, al direttore sanitario, garantire i farmaci, l’alimentazione, smaltimento rifiuti e tutte le attività necessarie per il benessere degli animali. Oggi, questa brutta storia è finita perché è finito l’affidamento in proroga del servizio esistente grazie ad un nuovo bando e mettendo fine al ricorso agli istituti di credito. Ma il debito accumulato negli anni resta. E la trattativa per l’estinzione è fallita. Il proprietario del rifugio International non vuole sentire ragioni e non ammette più «trattative al ribasso». Ma il comune vuole uno sconto sostanzioso offrendo una liquidazione degli arretrati pari ad un terzo dei crediti pari a circa 400 mila euro. Si va in Tribunale: il Rifugio International, che è stato più volte insignito di riconoscimenti per la qualità dei servizi erogati su scala regionale, non intende indietreggiare avendo garantito un servizio pubblico essenziale con risorse proprie e rischiato una  «denuncia per maltrattamento di animali» e una censura dopo le periodiche ispezioni delle associazioni animaliste.

Redazione