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In casa PD la confusione è sempre all’ordine del giorno e dopo il nostro articolo, dove abbiamo raccontato lo svolgimento dell’ultima riunione e la rissa quasi sfiorata (giusto per inaugurare la nuova sede di via Marconi), i subcommissari Angelo Campolattano e Luigi Correra, hanno replicato gettando acqua sul fuoco.
A proposito di subcommissari, oggi facciamo due chiacchiere con l’ex subcommissaro Maurizio Reitano.
Come mai lei non è più subcommissaro?
La vicenda relativa alla nostra figura di subcommissari è giusto che, una volta per tutte, venga chiarita altrimenti corriamo il rischio di continuare in un quadro che non ha più ragione di esistere. Siamo stati nominati dal commissario cittadino Pina Picierno per svolgere la fase del tesseramento, cercare di trovare una soluzione con i fuoriusciti che avevano optato per Alfonso Di Nuzzo come candidato a Sindaco e comporre la lista del partito alle amministrative. Questi sono i fatti, non a caso mi sono dimesso rassegnando le mie dimissioni nelle mani dell’Europarlamentare Picierno perché la nostra funzione è terminata con la presentazione delle liste. Per questo ritengo, non per fare polemica o per cercare di porre problemi, che sia Angelo Campolattano che Gino Correra e Alfonso Ventrone debbano dimettersi e lasciare il commissario Picierno svolgere il ruolo di traghettamento per la ricerca di una soluzione che sia definitiva.
Ci dica la verità, cosa succede nel PD maddalonese?
Nella riunione dell’altra sera si è capito qual’ è lo stato d’animo del partito. Se qualcuno dichiara che è tutto a posto, che siamo tutti uniti e che non è successo niente, allora si continua sulla strada del vogliamoci bene che non ci porta da nessuna parte. Sia io che Benedetta Del Vecchio siamo stati offesi da Alfonso Ventrone, se per chi ha smentito questi fatti è tutto normale, la mia posizione è e sarà ben lontana. Questi tipi di comportamento non mi appartengono e non fanno parte del mio modo di essere. Il Partito Democratico ha gli uomini e le energie per mettere in campo una piattaforma vincente, ma piuttosto che trattare i temi della città, si cerca di imporre un nome come segretario cittadino, come se l’unico problema fosse solo la guida del partito. Veniamo da una sconfitta elettorale, sconfitta che fa ancora male e che ha evidenziato come il non essere uniti porta alla rovina. Ho sentito puntare l’indice da tanti dirigenti del Pd solo contro Peppe Razzano, al quale gli va riconosciuto non solo il lavoro di aver unito il Partito Democratico facendo candidare tutte le anime del partito, ma soprattutto di aver messo in campo una coalizione che sarà difficile ripetere. Il mea culpa di aver sottovalutato il ballottaggio e dello scarso impegno di tanti ancora l’ho sentito, l’autocritica fa parte di una crescita di un gruppo dirigente. C’è gente del Partito Democratico tesserata che si è candidata in altre liste e altri che hanno composto liste sempre in contrapposizione al partito, altri ancora non hanno fatto campagna elettorale. Se avessimo fatto tutti il nostro lavoro, ora avremmo un’amministrazione targata Pd con Sindaco 35enne e una maggioranza di 15 consiglieri comunali, con rapporti istituzionali che avrebbero fatto solo il bene della città. La nota positiva della campagna elettorale è stata eleggere sei consiglieri comunali del Pd tutti alla prima esperienza, ritengo opportuno che da questo bisogna ripartire insieme a chi ci ha messo la faccia nella lista, sempre tenendo presente qual è la strada da percorrere per portare il centrosinistra alla vittoria.
Parliamo di questo fantomatico congresso. Siete veramente tutti d’accordo che deve svolgersi in tempi rapidi o c’è qualcuno che tentenna?
Il congresso bisogna farlo e su questo penso che nessuno ha qualche dubbio. Ci possono essere visioni diverse, ma il congresso va fatto cercando una soluzione unitaria che possa rappresentare tutte le anime, mettendo da parte i rancori personali e far prevalere la politica. Certamente bisogna risolvere la questione relativa a persone come Imperia Tagliafierro che pur eletta non è tesserata al partito. Penso che integrare il vecchio tesseramento con nuove sottoscrizione possa essere una soluzione che può solo aiutare la crescita del partito. A me non interessa il totonomi su chi dovrà essere il segretario del partito, a me interessa che siamo uniti e finalmente costruiamo un partito forte e una coalizione che possa tornare alla vittoria. Prima di questo però ci sono delle risposte da dare che al momento non ci sono state.
 

bocchetti